Sgozza l’amante per gelosia. COLPO DI SCENA perito della difesa scagiona imputata. Ecco il perchè




La difesa della giovane assassina, infatti, ritiene che l’immigrato sia morto per un incidente, dovuto alla stessa vittima che, per afferrare il coltello dalle mani della ragazza, le avrebbe fatto lo sgambetto, facendola cadere trascinato sulla lama.
La traiettoria del fendente, che ha reciso la giugulare della vittima, non come solitamente avviene sulla parte destra dell’aggressore, ma sulla sinistra; e poi, la presenza di un’unica coltellate: sono questi gli elementi chiave – a riprova che l’omicidio non fu volontario, ma colposo o al massimo preterintenzionale – su cui si basa la perizia del professore Roberto Malcontenti, dell’Istituto di medicina legale di Genova, consulente della difesa di: Btisfam Lazrak, la studentessa marocchina, di 20 anni, arrestata nel maggio scorso, con l’accusa di omicidio volontario premeditato per aver sgozzato l’amante: Salah Lafifi (alias, Toni Rami), 33 anni, algerino, per motivi di gelosia.
Stamani, davanti al gup Maria Grazia Leopardi del tribunale di Sanremo, c’e’ stato un vero e proprio scontro di perizie, con il professor Malcontenti che ha ottenuto l’autorizzazione del giudice ad esaminare – per conto della difesa, sostenuta dagli avvocati Alberto Pezzini e Stefania Lombardi – il perito del giudice, il professore Luca Tajana, di Pavia. Presente in aula anche il perito del pubblico ministero, Barbara Bresci, la dottoressa Simona Del Vecchio. Obiettivo della perizia: chiarire, sulla base della documentazione fotografica a corredo delle indagini, di quale tipo di omicidio sia imputabile la ragazza.
La difesa della giovane assassina, infatti, ritiene che l’immigrato sia morto per un incidente, dovuto alla stessa vittima che, per afferrare il coltello dalle mani della ragazza, le avrebbe fatto lo sgambetto, facendola cadere a terra trascinato sulla lama, durante la colluttazione. Secondo il pm, invece, si tratterebbe di omicidio volontario premeditato. Il professor malcontenti ha voluto dimostrare, sulla scorta della giurisprudenza in materia, che un’unica coltellata e’ plausibile con l’ipotesi accidentale.
Solitamente, infatti, chi vuole uccidere sferra piu’ fendenti contro la vittima. Ma non e’ tutto. Essendo l’imputata di mano destra, il fatto che la coltellata sia stata inferta sul lato sinistro della stessa, implica, a detta del perito della difesa, un movimento anomalo, che avrebbe indotto l’aggressore ad effettuare un movimento obliquo con la mano, meno immediato e piu’ rischioso. Il giudice ha, poi, aggiornato l’udienza al 22 giugno prossimo per la discussione dell’abbreviato.