Il ministro Scajola si è dimesso: “Per difendermi non posso continuare”/ LE DICHIARAZIONI

4 maggio 2010 | 09:47
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Il ministro Scajola si è dimesso: “Per difendermi non posso continuare”/ LE DICHIARAZIONI
Il ministro Scajola si è dimesso: “Per difendermi non posso continuare”/ LE DICHIARAZIONI
Il ministro Scajola si è dimesso: “Per difendermi non posso continuare”/ LE DICHIARAZIONI
Il ministro Scajola si è dimesso: “Per difendermi non posso continuare”/ LE DICHIARAZIONI

‘Per difendermi non posso continuare a fare il ministro come ho fatto in questi due anni’: lo ha detto Claudio Scajola, nella conferenza stampa convocata al ministero sulla vicenda’.

Il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, si e’ appena dimesso. ‘Per difendermi non posso continuare a fare il ministro come ho fatto in questi due anni’: lo ha detto Claudio Scajola, nella conferenza stampa convocata al ministero sulla vicenda. ‘Mi trovo esposto ogni giorno – ha detto Scajola – a ricostruzioni giornalistiche contraddittorie. In questa situazione che non auguro a nessuno io mi devo difendere. E per difendermi non posso continuare a fare il ministro come ho fatto in questi due anni, senza mai  risparmiarmi. Ne siete testimoni, ho dedicato tutte le mie energie e il mio tempo commettendo sbagli ma pensando di fare il bene’.  Ha aggiunto: ‘Sono convinto di essere estraneo a questa vicenda e sicuro che saro’ dimostrato estraneo. Ho avuto un’attestato di stima da parte del presidente Berlusconi, dal governo, dalla maggioranza e da tutto il Pdl. "Un ministro della Repubblica, non puo’ sospettare di abitare in una casa in parte pagata da altri. Questa e’ la motivazione principale, quella piu’ forte che mi spinge a dimettermi, convinto di essere estraneo a questa vicenda’.

"Sono convinto che le mie dimissioni potranno permettere al Governo di andare avanti e di portare innanzi il lavoro  importantissimo che anche io avevo cominciato".

SCAJOLA COSTRETTO A DIMISSIONI PER LA SECONDA VOLTA

Per la seconda volta Claudio Scajola e’ costretto a rassegnare le dimissioni di ministro. Era gia’ successo nel 2002: in quel caso Scajola era ministro dell’Interno del Governo Berlusconi. Il ‘casus belli’ avviene il 29 giugno. Il ministro e’ in visita istituzionale a Cipro. Con lui alcuni giornalisti. Scajola si lascia andare ad alcune esternazioni su Marco Biagi, il consulente del ministero del Lavoro ucciso dai terroristi quello stesso anno. ‘Biagi era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza’: e’ la frase di Scajola, riportata il giorno dopo dal Corriere della Sera e dal Sole 24 ore, che fa scatenare l’uragano. Dopo alcuni giorni di roventi polemiche, il 4 luglio il ministro rassegna le dimissioni. In precedenza, Scajola si era dimesso da sindaco di Imperia.
Era il 12 dicembre 1983 e l’allora primo cittadino democristiano viene arrestato dai carabinieri con l’accusa di concussione aggravata. Il giorno dopo si dimette. In seguito viene prosciolto dalle accuse.


PRIME REAZIONI

PIERLUIGI BERSANI

"Una scelta giusta", perche’ "quello che ha detto non e’ mai stato convincente", con le dimissioni che rappresentano "uno scossone piuttosto forte" per la maggioranza perche’ arrivano "in una fase in cui l’impasse politica della maggioranza e’ conclamata". Lo ha detto Pier Luigi Bersani, in collegamento con ‘Repubblica Tv’.  "Avere fatti del genere lascia sconcerati", ha aggiunto il leader del Pd sottolineando l’importanza del ministero dello Sviluppo che, adesso, resta senza guida. 

OLIVIERO DILIBERTO

‘Dopo la scandalosa gestione del G8 di Genova del 2001, il caso Marco Biagi e gli appartamenti con vista sul Colosseo ci permettiamo di suggerire a Scajola di ritirarsi dalla vita politica. Le sue dimissioni sono comunque una bella notizia: la cultura dell’arroganza e della prepotenza, propria del berlusconismo, riceve finalmente un durissimo colpo’. E’ quanto afferma Oliviero Diliberto, segretario nazionale del PdCI, a commento delle dimissioni di Claudio Scajola da ministro.

PAOLO FERRERO

‘Le dimissioni del ministro Scajola erano un’atto dovuto, quindi andavano date al piu’ presto’. Cosi’ Paolo Ferrero, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra. ‘ Il problema e’ un altro – aggiunge – perche’ non si dimette il capo della Protezione civile Guido Bertolaso? Forse perche’ coperto dai veri poteri forti? Attendiamo risposte’.

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