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Individuata nel savonese una banda di rapinatori: 4 erano già in carcere a Imperia e ad Alba

17 aprile 2010 | 16:29
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Individuata nel savonese una banda di rapinatori: 4 erano già in carcere a Imperia e ad Alba

Sono stati scoperti gli autori delle rapine compiute ai danni della Banca Intesa San Paolo, il 20 agosto 2009 a Pietra Ligure, e della Carisa di Borghetto, il 17 novembre 2009.

Sono stati scoperti gli autori delle rapine compiute ai danni della Banca Intesa San Paolo, il 20 agosto 2009 a Pietra Ligure, e della Carisa di Borghetto, il 17 novembre 2009. Si tratta di cinque rapinatori residenti nel torinese, di cui quattro gia’ in carcere ad Imperia ed Alba (Cuneo) per altre rapine. Il quinto e’ stato arrestato. I bottini erano stati di 26 mila e 500 euro. Nella seconda rapina i banditi hanno portato via soltanto 1.560 euro perche’ la cassa era temporizzata. In cassaforte c’erano 56.500 che i banditi non hanno potuto prelevare.

Dopo diversi mesi di indagini, i carabinieri del reparto operativo provinciale di Savona sono risaliti a Cosimo Parrinello, 31 anni, ora in carcere a Imperia, Filippo Azzolina, 28 anni, in carcere ad Alba, Giacomo Machi’, 30 anni, pure lui attualmente detenuto nel carcere di Alba, cosi’ come il fratello Maurizio, 25 anni. Il quinto rapinatore Antonio Di Meo, 22 anni, riconosciuto per un tatuaggio (una stella) che aveva su una mano, e’ stato arrestato. Tutti hanno precedenti per rapina e provengono da Carmagnola, in provincia di Torino.

I banditi agivano anche a volto scoperto. Sotto la minaccia di coltelli, gli impiegati dei due istituti di credito erano stati costretti a consegnare il denaro custodito nei cassetti. Per arrivare a scoprire le due bande, i militari hanno ricostruito altri assalti: uno era avvenuto il 27 agosto ai danni della Cassa di Risparmio di Bra’ di Nizza Monferrato, un altro il 3 settembre a Noli ai danni della Bpn. Gli inquirenti avevano scoperto che i banditi agivano in tre e che uno di questi, Azzolina, aveva un coltello a serramanico e gli altri due, Parrinello e Machi’, facevano stendere a terra i dipendenti e i clienti delle banche. Le ordinanze di custodia cautelare richieste dal pm Ubaldo Pelosi e firmate dal gip Emilio Fois erano in realta’ sei poiche’ Machi era coinvolto in entrambe le rapine.