Olive per l’Olio DOP Riviera Ligure: il prezzo è di 14 € alla quarta

Ottimo risultato per il Consorzio di Tutela a salvaguardia delle aziende olivicole
E’ di 14 € IVA compresa alla quarta il prezzo minimo delle olive di qualità rispettose del disciplinare di produzione con resa pari al 20% e destinate alla produzione di olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure. Tale prezzo consente anche un rimborso parziale del contrassegno con il quale i confezionatori sigillano le bottiglie di olio DOP messe in vendita: l’importo dovuto al Consorzio per ogni litro passa così da 1 € a 0,4 € (grazie a una restituzione di 0,6 €/litro in caso di comportamento virtuoso da parte delle imprese di imbottigliamento). Questo il contenuto, in estrema sintesi, del Patto di filiera 2009/2010. Si tratta di un risultato molto importante raggiunto nei giorni scorsi a tutela e salvaguardia dell’esistenza di aziende olivicole professionali che da anni si impegnano nella produzione di olive atte ad essere trasformate in olio DOP Riviera Ligure, mantenendo fede al riconoscimento indiscutibile del costo di produzione comunque elevato, della olivicoltura ligure. Questo anche considerando la campagna appena iniziata, sicuramente ricca in termini qualitativi e quantitativi. Il Patto è quindi ancor più importante poiché si prevede un raccolto che potrebbe rivelarsi eccezionale e che potrebbe quindi determinare un drastico abbassamento dei prezzi all’origine, mettendo in difficoltà i produttori.
A seguito di ampio dibattito il Consiglio di amministrazione del Consorzio di Tutela dell’olio DOP Riviera Ligure ha deliberato in merito ai due valori di riferimento per l’acquisto di olive destinate all’olio DOP Riviera Ligure.
* Il primo valore è relativo a un prezzo uguale o maggiore di 14 € (IVA compresa) alla quarta di olive destinate all’olio DOP Riviera Ligure (pari a 1,12 € a Kg): chi assolve a un comportamento virtuoso ha diritto alla restituzione di 0,60 €/litro sul prezzo del contrassegno.
* Il secondo valore rappresenta un prezzo minimo per le transazioni di olive destinate all’olio DOP Riviera Ligure ed è fissato a 12 € (IVA compresa) alla quarta (pari a € 0,96 € a kg), cifra al di sotto del quale il Consorzio si riserva di esercitare approfondimenti e la vigilanza che gli compete per legge, oltre che di dar vita a segnalazioni per le verifiche ispettive.
Particolarmente soddisfatto il Presidente del Consorzio di tutela dell’olio DOP Riviera Ligure Francesco Bruzzo.
D: Quali sono le finalità di questa iniziativa?
R: Il Consorzio intende con questo strumento innovativo, primo ed unico nel panorama nazionale, tracciare la strada per un comportamento sempre più virtuoso da parte delle aziende della filiera dell’olio Riviera Ligure DOP. La strada di un miglioramento qualitativo delle produzioni di olive, strettamente legato ad una adeguata remunerazione della loro attività.
D: Perché occorre favorire una sempre più elevata qualità del prodotto e spingere a una maggiore redistribuzione dei vantaggi economici agli olivicoltori?
R: In un mercato in cui purtroppo l’olio di qualità non è ancora molto conosciuto sensorialmente, ma molto spesso discriminato unicamente in base al prezzo, dobbiamo distinguere la nostra produzione DOP e qualificarla. Il Consorzio propone la strada di una sempre più elevata qualità del prodotto e quindi la specializzazione delle aziende di produzione che tuttavia devono essere in grado di poter contare su un’adeguata remunerazione per il prodotto offerto.
D: Come pensate di monitorare l’applicazione del patto di filiera in questa campagna?
R: Il monitoraggio sulla qualità delle olive destinate all’olio Riviera Ligure si baserà sull’intreccio tra esame delle fatture di acquisto che le aziende di molitura (consorziate e non) trasmetteranno al Consorzio e verifiche in azienda (oliveto e frantoio) condotte direttamente dal Consorzio.
D: Avete sostegno da parte delle istituzioni su questo cammino?
R: Le quattro CCIAA liguri, coordinate da Unioncamere Liguria, si sono dimostrate sensibili a questa innovazione e come il Ministero delle Politiche Agricole collaborano fattivamente per il trasferimento dei dati in loro possesso, al fine di evitare di richiedere due volte gli stessi documenti alle imprese, cosa peraltro vietata dalla normativa in vigore. Dobbiamo infatti lasciare alle imprese il compito di fare il loro mestiere: produrre qualità. Sta a noi e alle istituzioni creare regole per uno sviluppo sano e duraturo della filiera: ne beneficerà il territorio e il consumatore finale.
Nel caso ne ravvisassimo l’opportunità potrà essere richiesta collaborazione agli organi competenti (Corpo Forestale dello Stato e Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi) che si sono dichiarati disponibili a svolgere eventuali approfondimenti.
D: Quali sono oltre alla vigilanza le altre linee di intervento del Consorzio?
R: Incalziamo sempre le istituzioni e il territorio a promuoversi attraverso uno dei suoi prodotti simbolo.
Sarà tra breve in uscita nelle librerie di tutt’Italia una monografia tematica sull’olio Riviera Ligure DOP in cui verrà dato risalto alle imprese che producono questa nostra eccellenza. Inoltre crediamo fortemente in progetti che coinvolgano i ristoratori e gli chef. Dopo essere andati nelle scuole alberghiere liguri e piemontesi vorremo collaborare affinché l’appuntamento a Lucinasco delle Giornate Olivicole sia rivolto agli operatori della ristorazione e del turismo: sono loro gli ambasciatori della Liguria sul nostro territorio, che vede tra l’altro la presenza di numerosi turisti stranieri.
E’ inoltre in corso di progettazione con i più importanti consorzi di tutela italiani il progetto Alitalia volto a introdurre nei menu regionali i prodotti DOP/IGP e a sfruttare per la loro promozione i mezzi di comunicazione della compagnia aerea (spot on board live TV, brochure, desk degustazione, rivista Ulisse).
D: Quali sono i numeri dell’olio Riviera Ligure DOP e della sua filiera?
R: Nella scorsa campagna olivicola (2008/2009) sono stati controllati e certificati 4.364 quintali in tutta la Liguria.
Al consorzio aderiscono circa 465 aziende: 371 olivicoltori, 35 frantoiani e 59 imbottigliatori.