L’Assessorato alle Vacche Magre. La Rambla di Barcellona o le Favelas di Rio de Janeiro…?

“Genesi 41:1 – Al termine di due anni, il faraone sognò di trovarsi presso il Nilo. Ed ecco salirono dal Nilo sette vacche, belle di aspetto e grasse e si misero a pascolare tra i giunchi…”.
Genesi 41:1 – Al termine di due anni, il faraone sognò di trovarsi presso il Nilo. Ed ecco salirono dal Nilo sette vacche, belle di aspetto e grasse e si misero a pascolare tra i giunchi.
Non facciamoci ingannare dal fatto che molti di noi le vacche grasse pensano di non averle mai conosciute, perché costretti a vivacchiare con un normale stipendio da impiegato o con gli esigui ricavi di un’attività commerciale. Le vacche grasse oggi sono rappresentate dal normale tenore di vita al quale il benessere ci ha abituato: il mutuo trentennale, la macchina a rate, gli elettrodomestici, la scuola dei figli, le ferie, l’assistenza sanitaria gratuita, la pensione,i diritti civili. Oggi un normale impiegato vive molto meglio di quanto potesse fare a suo tempo un Re, a parte il potere di vita o di morte sulle persone.
E’ proprio questo tenore di vita “normale”, al quale siamo ormai abituati, ad essere in pericolo.
Genesi 41:3 Ed ecco, dopo quelle, sette altre vacche salirono dal Nilo, brutte di aspetto e magre, e si fermarono accanto alle prime vacche sulla riva del Nilo.
I tempi delle vacche grasse sembrano essere finiti e questo vale anche per il comune di Sanremo, alla luce degli incassi del Casino che riflettono la crisi internazionale del settore. Il volano della casa da gioco sta inesorabilmente rallentando come quello del turismo, e tutta l’economia cittadina ne risente. Le casse del comune sono esangui, gravate da mutui da onorare, scarseggiano i soldi per i servizi sociali, per le mense scolastiche, per la polizia municipale, per aggiustare una fontana o per le semplici buche nella strada. Presto i problemi dell’Amaie potrebbero rendere difficile anche cambiare qualche lampadina o riparare un tubo dell’acqua.
Ecco le vacche magre…Di solito, in periodo di ristrettezze, ci si da una regolata, come si suol dire…In questo senso si è mosso anche il sindaco, che si è messo in prima persona a fare le pulci alle spese per le manifestazioni, con un tentativo un pò approssimativo ma risoluto di tagliare euro a destra e a manca. Il segnale è importante, ma come spesso è accaduto in passato, il comune sembra muoversi in modo schizofrenico.
GENESI 41:4 Ma le vacche brutte di aspetto e magre divorarono le sette vacche belle di aspetto e grasse. E il faraone si svegliò.
Una parte importante della città sta cadendo a pezzi: piazza Colombo è devastata, i marciapiedi sembrano bombardati, come pure il primo tratto di via Matteotti, il solettone è degno di una periferia metropolitana, piazzale Carlo Dapporto rappresenta il caos assoluto, il rifacimento del porto vecchio è fermo, anzi no, recentemente è apparsa una recinzione in metallo a protezione di quei cantieri che tutti dicono di voler chiudere… Intorno al Casino, finite le pulizie realizzate dalla stessa casa da gioco, resta la situazione di sempre e per quel tratto di strada nobile non sono ancora previsti investimenti. Non parliamo dei quartieri meno centrali. Eppure si continua a favoleggiare di progetti faraonici.
Non c’è più tempo per aspettare le grandi opere, occorre fare qualcosa subito. Se in attesa della rambla i turisti continueranno a trovare, lungo la ciclabile, le favelas dei retro-bar del porto vecchio, se in attesa del campionato mondiale di snowboard continueranno a trovare le spiagge desolate di Sanremo, se in attesa della funivia continueranno a trovare una città dal traffico caotico, se in attesa del progetto Pigna-Mare continueranno a trovare la tristezza dell’area di Santa Tecla, se in attesa dell’esercito continueranno a trovare balordi che si accoltellano per le vie della città vecchia, insomma, se i turisti continueranno a trovare la Sanremo degli ultimi vent’anni, qualunque grande opera vedrà la luce quando sarà troppo tardi. Le vacche brutte e magre si saranno già mangiate quello che resta delle vacche belle e grasse. Ci sarà la Rambla, forse, ma non ci sarà nessuno che la animerà.
Non c’è riuscito l’ex sindaco Claudio Borea, in più di quattro anni, a cambiare le cose, e per il nuovo sindaco non ce n’è ancora stato il tempo. Un primo scrollone Zoccarato l’ha dato: pur nelle critiche per il metodo usato sul Corso Fiorito, occorre riconoscergli la volontà di cambiare la mentalità di gestione della cosa pubblica.
Per questo, ci sentiamo di consigliare al sindaco di Sanremo l’istituzione della figura dell’Assessore alle Vacche Magre. Un assessore che, molto semplicemente, intervenga là dove si intravede il progetto di qualche opera pubblica faraonica senza un futuro economico credibile, o dai tempi eccessivamente lunghi; un assessore che dica a chiare lettere ai propri colleghi “quello non ce lo possiamo permettere, per il momento”, che indirizzi i soldi e le energie umane di progetti irrealizzabili verso la soluzione dei problemi contingenti.
A parte il nome, forse fuorviante, la funzione dell’Assessorato alle Vacche Magre sarebbe importante e centrale: far tenere a tutti i piedi per terra, in modo da accorgersi che la strada per la nuova Sanremo è ancora piena di buche come in piazza Colombo…
La lezione viene da lontano: “Le vacche brutte di aspetto e magre divorarono le sette vacche belle di aspetto e grasse. E il faraone si svegliò.”
Speriamo di svegliarci anche noi. Altrimenti ci ritroveremo con l’assessorato alle pezze al sedere.