Domenica 18 ottobre a Sanremo: I Cento giorni di Maurizio Borea

16 ottobre 2009 | 10:45
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Domenica 18 ottobre a Sanremo: I Cento giorni di Maurizio Borea

Assistere all’evento sarà utile non tanto per vedere quello che è stato fatto, quanto per capire cosa sarà possibile fare in futuro…

Ci siamo. I fatidici cento giorni, chissà chi per primo ha avuto l’idea di creare questa anomala unità di misura, stanno per scadere. Domenica verranno celebrati in pubblico, con tanto di filmato commemorativo. Assistere all’evento sarà utile non tanto per vedere quello che è stato fatto, quanto per capire cosa sarà possibile fare in futuro: dal modo stesso con cui verrà presentato il bilancio dei cento giorni, si capirà se l’amministrazione cammina con i piedi per terra.

Cento giorni sono sufficienti a mala pena per capire i meccanismi della macchina comunale, o per impostare qualche nuova pratica, o per emettere qualche ordinanza sui problemi di più immediata soluzione. Nei primi cento giorni le pratiche importanti che giungono a compimento non possono essere altro che quelle rimaste in sospeso dalla precedente amministrazione, sia ordinaria che commissariale.
Non è un caso che il sindaco attuale abbia riconosciuto la bontà di alcune pratiche avviate a suo tempo dall’ex sindaco Claudio borea, come quella relativa al progetto Pigna Mare che permetterà di modificare il volto della città, o il progetto sicurezza con l’installazione delle ultime telecamere di sorveglianza. Ancora oggi il sindaco ha apprezzato il lavoro svolto sul settore del personale del comune. Paradossalmente, sembra quasi che il nuovo sindaco dialoghi di più con gli avversari che con i suoi alleati… Insomma, sulle cose importanti domenica si celebrerà il sindaco Claudio Zoccarato o Maurizio Borea, fate voi.

Sul piano operativo, non si possono certo pretendere in cento giorni le soluzioni a problemi complessi come l’Amaie, il Casino, la crisi del turismo o la tutela del Festival e via dicendo. Dove si è cercato di metter mano con decisionismo, è seguita una repentina retromarcia a volte sotto pressione degli alleati stessi, come nel caso Amaie, oppure ci si è scontrati con problemi che travalicano la sfera cittadina.

Per valutare appieno il nuovo corso, sarà quindi utile ascoltare il tono dell’incontro di domenica. Alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa ci preannunciano un sindaco molto carico e soddisfatto del proprio operato, che rivendica il raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati e molto di più. Speriamo che l’incontro non si trasformi in un evento autocelebrativo con i toni e gli argomenti ormai triti della recente campagna elettorale. Qualche avvisaglia c’è.

Parliamo allora di quelle che erano le aspettative maggiori tra gli elettori del centrodestra, o meglio in quella frangia ondivaga tra sinistra e destra suscettibile di spostamenti in base agli slogan elettorali. La campagna elettorale si è basata su sicurezza, decoro e pulizia della città, viabilità.

Sul fronte della sicurezza, qualcosa si è mosso soprattutto nella zona tra via Martiri e piazza Eroi, ma i vari comandi delle forze dell’ordine hanno sempre tenuto a precisare che i blitz che si sono succeduti nelle prime settimane del nuovo corso erano frutto di un lavoro durato mesi, avviato molto prima delle elezioni, come a dire che loro non si muovono certo in base alla simpatia verso un sindaco piuttosto che a un altro. Certo è difficile pensare che non abbiano avuto peso le mille polemiche dei mesi precedenti alle elezioni, ma evidentemente tengono a ribadire che i blitz ci sarebbero stati anche se l’esito nell’urna fosse stato diverso. Purtroppo per il sindaco, sfortuna vuole che la cronaca registri negli ultimi giorni l’aggressione di un frate in pieno centro, uno sparo nella vetrina di un negozio di via Matteotti, un pestaggio tra extracomunitari nella Pigna, le solite auto bruciacchiate qua e là e i tradizionali arresti per la droga che circola come sempre.

Anche sul fronte della pulizia della città, complice il rinnovo dell’appalto, qualcosa si è mosso e i primi risultati finalmente si vedono, ma il raggiungimento dell’obiettivo città pulita dovrà passare forzatamente attraverso una diversa educazione dei cittadini.

Ma è sugli argomenti legati al decoro generale della città che si giocherà la credibilità della celebrazione dei cento giorni, e non certo per l’importanza dei temi. Le ordinanze emesse con decisionismo nei primi giorni di mandato si sono infrante contro la impossibilità materiale di farle rispettare, in alcuni casi, e contro il buon senso negli altri. Basta guardare il caos di Piazza Colombo, cuore nevralgico della città. Se il sindaco avrà il coraggio e l’umiltà di riconoscere che alcune scelte si sono rivelate azzardate, e che c’è spazio per ripensamenti, sarà un buon segnale per la città, non certo per l’argomento ma per il metodo. Se prevarranno l’immagine del sindaco decisionista e la retorica della campagna elettorale, tutto diventerà più difficile anche per Lui.

Cento giorni sono pochi per raggiungere un obbiettivo ambizioso, ma sono sufficienti per capire se la strada intrapresa è quella giusta.