Nei magazzini del casinò di Sanremo: 350 slot machine obsolete, la denuncia del SLC-CGIL

6 agosto 2009 | 08:38
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Nei magazzini del casinò di Sanremo: 350 slot machine obsolete, la denuncia del SLC-CGIL

Riteniamo che questa sia l’ennesima dimostrazione della cattiva gestione che ormai da anni affligge la casa da gioco; il danno finanziario di questo spreco di capitale aziendale è difficilmente quantificabile.

Siamo venuti a conoscenza che il Casinò di Sanremo ha più di 350 vecchie slot machine ormai obsolete depositate in vari magazzini. Riteniamo che questa sia l’ennesima dimostrazione della cattiva gestione che ormai da anni affligge la casa da gioco; il danno finanziario di questo spreco di capitale aziendale è difficilmente quantificabile.

Le vecchie slot sono in parte “posteggiate” presso la galleria Marchetti, oltre a questa impervia collocazione, nella galleria vi sono infiltrazioni d’acqua e l’umidità sta letteralmente corrodendo i delicati circuiti elettronici, ci risulta vi siano altri magazzini per i quali forse l’azienda paga profumati affitti.

Oltre ai costi di locazione dobbiamo aggiungere i costi di smaltimento in quanto, sembrerebbe, che un’azienda locale ( con regolare gara d’appalto?) abbia il compito di smontare ogni apparecchio per procedere alla separazione delle varie componenti, cosa per altro prevista per legge, per poi procedere allo smaltimento presso i centri autorizzati; anche in questo caso i costi sono notevoli: riteniamo che tutta l’operazione di smaltimento costi “circa 70 euro” a macchinetta.

Orbene se alle cifre pagate per gli oneri di locazione, per altro sconosciute, aggiungiamo la realistica cifra per lo smaltimento di “circa 25.000 euro” totali, che cifra si può ipotizzare?

Al di là delle risultanze di questo nostro semplice e forse semplicistico calcolo vi è la triste e inconfutabile realtà: si preferisce buttare capitali piuttosto che accollarsi l’onere di reperire sul mercato acquirenti disposti a comprare le slot usate, siamo certi che come già in passato avvenuto il mercato dell’usato potrebbe dare una risposta positiva a prezzi ovviamente equi.

Nel fare questa nostra considerazione dobbiamo anche tenere conto della proprietà, che dovrebbe essere il Comune di Sanremo, della casa da gioco che forse è anche proprietaria delle attrezzature in essa contenute e quindi anche delle slot incriminate; senonché il pronunciamento della Corte dei Conti di Milano sulla natura privatistica nella gestione delle case da gioco impone nuove riflessioni: il Casinò di Sanremo è a tutti gli effetti azienda di natura privatistica e quindi la proprietà non è del il Comune di Sanremo? Oppure l’azienda privata casa da gioco deve al Comune come proprietario dell’immobile solo un corrispettivo per locazione?

Se così non fosse a nostro avviso la natura privatistica è almeno parziale, se in ogni caso il proprietario di fatto non può interferire le slot dismesse chi le gestisce? Messa giù in parole povere chi è il responsabile di questo ulteriore spreco di denaro pubblico?