L’inchiesta sui furti ai tavoli verdi del Casinò: 6 indagati, un VIDEO incastra i croupier

Al Procuratore capo Roberto Cavallone, che coordina le indagini, gli investigatori avrebbero consegnato prima il video-denuncia, dove si vedono i clienti compiacenti che confessano le loro bravate, poi i video con le riprese in sala.
Si è chiusa con 6 indagati, si vocifera 8, ma la posizione di quest’ultimi due non è ancora ben chiara, la maxi inchiesta della Procura della Repubblica di Sanremo sui, per ora, presunti furti ai tavoli verdi del Casinò, dietro ai quali si nasconderebbe anche un giro di cocaina. Si parla, poi, della richiesta di alcune misure cautelari che potrebbero essere firmate, o meno, dal gip del tribunale matuziano, nelle prossime ore. Ma i retroscena più clamorosi riguardano i prodromi dell’indagine, che sarebbe nata nel 2007 dall’autodenuncia di un cliente compiacente che, praticamente estromesso dagli altri compari – insomma, lo facevano lavorare poco – nella combine tra croupier e clienti, avrebbe avuto la brillante idea di filmare i suoi amici – con una telecamera rigorosamente nascosta dentro ai vestiti – mentre raccontavano, nei dettagli, come avvenivano i furti ai tavoli verdi.
In pratica, si trattava di una vera e propria confessione – il cui incontro e’ avvenuto fuori dal Casinò – che è stata, poi, trasferita su dvd e consegnata in mano agli inquirenti. A quel punto sarebbero iniziate le fasi del monitoraggio. Le telecamere installate per prevenire i reati ai tavoli verdi, tipo la “poussette” – dal francese “spintina”, per posizionare le fiches subito dopo l’uscita del numero, avrebbe rivelato un giro di furti davvero eclatante. Si parla di clienti compiacenti, naturalmente, che davano 100 euro al croupier e si vedevano restituire 3 fiches da 100, ma gli aneddoti non finiscono qui. Si vocifera anche di un lancio di fiches dalla finestra della Sala Liberty, con il solito compare di turno pronto a raccoglierle e a metterle in tasca. Se il quadro evidenziato dagli investigatori dovesse davvero corrispondere a realtà, forse forse si riuscirebbe anche a capire il perché di questa crisi degli incassi.
Nessuno vuole assolutamente dire che la flessione degli incassi sia dovuta ai furti ai tavoli, ma si stimano ammanchi piuttosto onerosi. Si parla, ad esempio, di una serata in cui sparirono almeno 27mila euro a un tavolo e via dicendo. Di clienti che cambiavano ingenti somme alle casse, pur non avendo un giro di giocate altrettanto all’altezza; di tete-a-tete tra croupier e clienti ai tavoli del Black Jack e chi più ne ha più ne metta. Al Procuratore capo Roberto Cavallone, che coordina le indagini, gli investigatori avrebbero consegnato prima il video-denuncia, dove si vedono i clienti compiacenti che confessano le loro bravate, poi i video con le riprese in sala. Per quanto riguarda le persone coinvolte al Casinò si parla di tre, al massimo quattro, impiegati del gioco. Gli altri sarebbero tutti clienti.