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La preoccupazione e il timore della cosiddetta influenza suina

1 agosto 2009 | 05:10
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La preoccupazione e il timore della cosiddetta influenza suina

“Il successo del piano di prevenzione dipende in gran parte dalla coordinazione e dagli sforzi comuni a livello medico-scientifico, politico-finanziario. Bisogna far quadrato, perché come dice il proverbio “l’unione fa la forza”

Si  accentua sempre più in tutto il mondo, Italia compresa, la preoccupazione e il timore della cosiddetta influenza suina. Si affinano così le strategie per fronteggiare e sventare il pericolo che   tale emergenza, infrangendo ogni barriera, si diffonda a macchia d’olio e si tramuti in drammatica pandemia. Si è da subito attuato una specie di cordone sanitario per costringere il fenomeno nei luoghi di insorgenza e logicamente sono stati sconsigliati e scoraggiati i viaggi nei paesi a rischio , nel contempo sono state attuate forme di quarantena per i contagiati, prima del reinserimento nel contesto sociale a guarigione avvenuta. Nonostante tutto l’influenza ha trovato modo di dilatarsi dall’America all’Europa, mietendo le sue vittime. Nei progetti delle autorità sanitarie mondiali e nazionali c’è l’impegno a pianificare una efficace prevenzione mediante una campagna di vaccinazione, stanziando enormi risorse finanziarie, prima per la produzione dei vaccini e dopo per la loro larga utilizzazione sulle persone a particolare  rischio di contagio. Il successo del piano di prevenzione dipende in gran parte dalla coordinazione e dagli sforzi comuni a livello medico-scientifico, politico-finanziario. Bisogna far quadrato, perché come dice il proverbio “l’unione fa la forza”. E’ un fatto ammirevole e straordinario questo impegno, che risponde ad un dovere morale, ed è motivo di compiacimento e di giusto orgoglio per tutti. Paradossalmente  questo fatto positivo rende più forte l’amarezza e la sofferenza per la diffusa indifferenza, per l’egoismo di fronte alla realtà drammatica in cui versa l’umanità, in buona parte  dovuta ad un’autentica pandemia del profitto,  che genera violenze, conflitti, sfruttamento e rende più evidente il contrasto tra una minoranza che, abbondando di tutto, cerca nelle emozioni di spezzare la monotonia e la noia della esistenza e una maggioranza che lotta per la sopravivenza. Questa è la pandemia più deleteria contro la quale l’intero genere umano dovrebbe essere unito, iniziando dal cambiamento di mentalità per arrivare a scelte concrete  di solidarietà, di giustizia, secondo anche l’autorevole sollecitazione della recente Enciclica “Caritas in veritate”, indirizzata da Papa Benedetto XVI a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.

In allegato "Il Punto" in formato audio