Claudio Mazza: le Vele Blu di Legambiente che lasciano perplessi

Dal mese di luglio, residenti e turisti che hanno frequentato le spiagge di Arma di Taggia sono stati “perseguitati” da questi miasmi:lo testimoniano diversi articoli pubblicati sui quotidiani
Quest’anno le spiagge di Arma di Taggia sono state invase da liquami, escrementi e la puzza che caratterizza queste sostanze organiche, senza dimenticare il tubo arrugginito che si trova tutt’oggi immerso in mare, a qualche decina di metri dalla battigia, tra lo stabilimento Piccolo Lido e i Bagni comunali. Parecchi bagnanti ignari del pericolo, si sono feriti e hanno dovuto fare l’antitetanica.
Dal mese di luglio, residenti e turisti che hanno frequentato le spiagge di Arma di Taggia sono stati “perseguitati” da questi miasmi. Lo testimoniano diversi articoli pubblicati su La Stampa e Il Secolo XIX. Trascrivo i titoli di qualche articolo: “Ondata di escrementi, bagnanti in fuga”, “Un incubo durato quattro lunghe ore”, “Escrementi in mare, i bagnanti scappano”, “Arma, liquami in mare, bandiera rossa sulle spiagge”, “Mare inquinato, è vietato tuffarsi davanti a tre spiagge”, “Liquami in mare, il sindaco firma il divieto di balneazione”, “Arma, tutti al mare con il rischio tetano”.
Giovedì 27 agosto La Stampa scriveva: “Arma di Taggia: Ancora miasmi in spiaggia, turisti infuriati. Diverse le telefonate di protesta arrivate al giornale”. All’indomani, venerdì 28 agosto, Il Secolo XIX pubblicava un articolo intitolato “Spiagge di Arma di nuovo premiate”. Ho pensato che la premiazione fosse stata conferita per i giochi in spiaggia che sono stati organizzati quest’estate. Invece no !!! Nell’articolo si legge: “Legambiente e Touring Club Italiano confermano Arma di Taggia tra le migliori località balneari italiane. Nella “Guida Blu”, la prestigiosa pubblicazione del TCI che ogni anno censisce la situazione sulle coste italiane, al Comune di Taggia sono state attribuite tre vele”. L’articolo prosegue: “Il riconoscimento – afferma con soddisfazione il sindaco di Taggia, Vincenzo Genduso – attribuito da un’associazione particolarmente attenta alla salvaguardia dell’ambiente, è il risultato di una politica attenta al rispetto, alla valorizzazione e alla tutela del nostro ambiente, a cominciare dal servizio di depurazione delle acque”.
C’è un proverbio che dice contento lui, contenti tutti. In questo caso non si può dire altrettanto. Perché all’indomani di questa “notizia inattesa”, si leggeva su La Stampa: “Miasmi e mare non limpido, da Arma un coro di proteste. I turisti insorgono: i cattivi odori stanno rovinando le loro vacanze”. L’articolo apparso sulla copertina di Sanremo e provincia, pubblica quattro fotografie di turisti con i loro nomi, cognomi e provenienza. Una turista ha detto al giornale: “Il mare è pessimo” e afferma di aver avuto dermatiti facendo il bagno. Il sito Internet del Comune di Taggia pubblica un comunicato stampa datato 27 agosto 2009 nel quale si legge: “La Guida Blu di Touring Club Italiano e Legambiente assegna “Tre Vele” al Comune di Taggia. Legambiente conferma Taggia tra le migliori località balneari italiane grazie alla bontà del suo mare”.
L’ironia della sorte vuole che al prossimo Consiglio Comunale, che si riunirà domani, sarà presentata da parte del Gruppo Consiliare di opposizione “Popolo della Libertà” un’interrogazione in merito alle iniziative che l’Amministrazione intende intraprendere per il conseguimento della “Bandiera Blu”, che viene assegnata per la qualità delle acque di balneazione, per la qualità della costa, per i servizi, le misure di sicurezza previste e per l’educazione ambientale.
Questo riconoscimento prestigioso, istituito nel 1987, viene conferito ogni anno dalla FEE (Foundation for Environmental Education), alle località costiere europee in più di trenta paesi del mondo: In Europa, Sudafrica, Nuova Zelanda, Canada e nei Caraibi. Già dal 2006 la FEE Italia, con sede a Roma, non ha più conferito la Bandiera Blu al Comune di Taggia. Domani è Negroni (PDL) che potrà criticare Genduso (si veda il documento pubblicato sotto la galleria fotografica).
Claudio Mazza
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