Un album commemorativo per il decimo anniversario della scomparsa del sassofonista Papetti

13 giugno 2009 | 05:47
Share0
Un album commemorativo per il decimo anniversario della scomparsa del sassofonista Papetti
Un album commemorativo per il decimo anniversario della scomparsa del sassofonista Papetti
Un album commemorativo per il decimo anniversario della scomparsa del sassofonista Papetti
Un album commemorativo per il decimo anniversario della scomparsa del sassofonista Papetti

Per commemorare il padre, il figlio Marco, anche lui musicista, ha preparato un album commemorativo, “Magic Sax Celebration”, edito da Feltrinelli, dove si può riascoltare l’inimitabile sax, con alcuni piccoli “ritocchi tecnologici”.

Il 15 giugno di dieci anni fa moriva il grande saxofonista Fausto Papetti. Per commemorare il padre, il figlio Marco, anche lui musicista, ha preparato un album commemorativo, “Magic Sax Celebration”, edito da Feltrinelli, dove si può riascoltare l’inimitabile sax, con alcuni piccoli “ritocchi tecnologici”, riarrangiati dallo stesso Marco. Ecco allora brani che Fausto prediligeva come “My Way”, “Caruso”, “Samba pa ti”, “Feelings”, “A Summerplace”, e che riusciranno sicuramente ad incantare gli estimatori del saxofonista. Il maestro, originario di Viggiù, ma milanese di adozione, si era trasferito in Riviera nel 1973.

Era innamorato del mare e del clima sempre mite. Un amore nato nei lontani primi anni Cinquanta, quando,non ancora trentenne aveva, per così dire, “scoperto” Sanremo, quando venne a suonare al Festival del Jazz. Raccontava sempre agli amici: “Arrivai in treno, era il mese di febbraio, ed ero partito da Milano imbacuccato con cappotto, guanti, cappello e sciarpa. Quando giunsi alla stazione di Sanremo vidi la gente con il maglione sulle spalle, il colorito del sole sul viso. Mi ripromisi che appena ne avessi avuto la possibilità, mi sarei trasferito in questo Paradiso”. E una ventina d’anni dopo il sogno si avverò. Erano gli anni dell’enorme successo di Papetti, ogni suo ellepì vendeva centinaia di migliaia di copie, era sempre in vetta alle hit parade, sia italiane che straniere.

Ma lui decise di lasciare Milano, il “business”, prese moglie e figli e comprò casa ad Ospedaletti. Certo, per una decina di anni fu costretto a lasciare la famiglia in Riviera per andare a suonare in giro per l’Italia, ma verso metà anni Ottanta decise di fermarsi. Anche quando si trattava di incidere il nuovo disco, aveva “scovato” lo studio di Erio Tripodi, a Vallecrosia. Anche in quel caso nacque un “amore a prima vista” con Erio, un’amicizia fraterna che continuò sino alla scomparsa di Fausto.

Il maestro Papetti è stato tumulato nel piccolo cimitero di Ospedaletti, accanto ai benefattori del paese e ad altri due musicisti che avevano scelto il paese delle rose per viverci, Tony De Vita e il violinista Ferraresi. La moglie Dina e i figli Cinzia e Marco, nel decennale della scomparsa, faranno celebrare una Messa di Suffragio lunedì 15 giugno alle 18 nella parrocchia di Cristo Risorto, in piazza Europa, ad Ospedaletti.