L’inquinamento colposo di Arma di Taggia: reato prescritto e non luogo a procedere per i 6 imputati



Erano accusati di aver danneggiato i comuni di Santo Stefano al mare e Riva Ligure, oltre a diversi privati, con la fuoriuscita colposa di 7.500 litri di benzina verde che erano defluiti nel terreno sottostante
Il giudice monocratico Massimiliano Rainieri ha dichiarato il non luogo a procedere, stamani, per l’avvenuta prescrizione del reato, nei confronti dei sei imputati al processo per inquinamento colposo (in concorso) relativo allo sversamento di circa 7.500 litri di benzina verde avvenuto, durante le operazioni di rifornimento di un distributore di benzina di Arma di Taggia, il 26 marzo 2001.
L’estinzione del reato e’ avvenuta, su richiesta dell’avvocato Aldo Prevosto, nei confronti di: Margherita Candelo, gestore del distributore ‘Esso’ di Arma di Taggia; Roberto Assandri, di Savona, l’autista dell’autocisterna di benzina impiegata nel rifornimento; Giuseppe’ Vallarino, titolare dela societa’ addetta alla manutenzione degli impianti di distribuzione della ‘Esso Italiana Srl’; Vittorio Burlando, capo area commerciale della ‘Esso’; Lucio Caretta, l’ingegnere supervisore tecnico per il nord Italia della ‘Esso’ e Marcello Burlando, geometra della ‘Esso’ e collaboratore dell’ingegnere Caretta.
Erano accusati di aver danneggiato i comuni di Santo Stefano al mare e Riva Ligure, oltre a diversi privati, con la fuoriuscita colposa di 7.500 litri di benzina verde che erano defluiti nel terreno sottostante – con conseguente inquinamento delle falde acquifere – anziche’ rimanere nei pozzetti di raccolta del distributore. Successive analisi evidenziarono, infatti, una presenza di Mtbe (additivo antidetonante) in misura superiore ai limiti consentiti.