Dagli slogan “vuoti e ossessivi” di Zoccarato all’assessorato alla legalità: il programma di Borea






“Abbiamo un candidato che ripete ossessivamente da tre mesi 5 slogan: lesercito, il sogno, Sanremo al 100 per cento Noi abbiamo un programma concreto”. PARTICOLARI.
Un assessorato alla legalita’ e alla sicurezza per garantire la pacifica convivenza civica, a Sanremo e debellare il problema criminalita’. E’ uno dei punti inseriti nel programma del candidato sindaco Claudio Borea (indipendente appoggiato dal centrosinistra), che questa sera al Palafiori di Sanremo, davanti a una platea di alcune centinaia di persone, ha presentato il suo programma elettorale.
Il resoconto della serata
Introduce Robert Von Hacwitz
“’Noi ci siamo…’ da quel giorno di febbraio, in cui Borea ha annunciato la sua candidatura, abbiamo fatto nostre queste parole e anche oggi possiamo ripetere ancora una volta con entusiasmo e orgoglio: Claudio noi ci siamo e continueremo ad essere qui”.
“Ringraziamo tutti quelli che hanno contribuito con un’ora del proprio tempo o una giornata intera: i candidati e i cittadini. In città si percepisce il consenso che cresce nei confronti di Claudio Borea. Circolano voci su un sondaggio che avrebbe risultati positivi per questo gruppo, non posso dire nulla per motivi di legge, ma fa crescere entusiasmo e sorriso. Il lavoro non e’ finito, da domani mancheranno 5 giorni alle elezioni, saranno giorni durissimi, ne sentiremo dire di tutti i colori, sarà una battaglia senza esclusione di colpi. Io dico manteniamo la calma ai candidati, ai volontari, ai concittadini e a chi si esprime le proprie opinioni sui giornali”.
“Rispondere a ogni provocazione non farebbe che trascinarci nel gioco dell’avversario e noi non lo vogliamo, bisogna mantenere la calma. In questi giorni dobbiamo andare a cercare anche gli elettori di centrodestra. Ci vuole fatica ma proviamo a convincerli che per il bene della città c’è soltanto una cosa: Borea sindaco. Continuiamo liberi.
Parla il candidato sindaco Claudio Borea
“Tanti cittadini spontaneamente hanno dimostrato che la città vuole dire la sua, non vuole essere manipolata e gestita da un burattino messo da un burattinaio (riferito al candidato sindaco del Pdl, Maurizio Zoccarato, ndr). Di questo modo di fare politica, la stragrande maggioranza dei cittadini ne e’ stufa e credo che i risultati tra qualche giorno, saranno la dimostrazione che gli sforzi fatti saranno ben ripagati. Comunque vada mi avete dato una testimonianza forte e di affetto e di partecipazione. Questa e’ stata una campagna strana, in cui c’erano delle proposte, ma dall’altra parte e’ iniziata con le colazione ed e’ finita con le discoteche. Si e’ parlato di merendine, happy hour, mojito e Martini, ma non di cose concrete. Abbiamo di fronte un candidato che ancora ieri in una riunione in cui si parlava di floricoltura, settore che occupa 1000 aziende, ha pensato bene di non venire, perche’ non sapeva cosa dire. Uno degli aspetti che dovrebbe preoccuparci tutti, ma questo succederà anche nei prossimi giorni. Abbiamo un candidato che ripete ossessivamente da tre mesi 5 slogan: l’esercito, il sogno, Sanremo al 100 per cento… Non so chi sia il genio che li ha inventati, ma li trovo di una inconsistenza preoccupante. La città merita una guida e credo che il candidato del pdl non sia in grado di portare avanti un benché minimo progetto. Cinque slogan: sia che si parli a Sanremo o a Coldirodi, che in via Martiri o alla Foce. E’ una campagna senza confronti, che vengono evitati. C’e’ questo diktat che hanno dato a Zoccarato, forse perché ha paura del confronto e ci sono state poche occasioni di incontro”.
“…Il nostro è un programma che va nel segno della continuità. Noi abbiamo un obiettivo, dissi nella mia prima intervista, a dieci anni di mandato, per fare diventare Sanremo una città diversa, non più degli scandali e immobile, ma che si rimette in moto e che fa delle qualità sotto tutti gli aspetti: turistico e ambientale, i suoi obiettivi. Sviluppo economico e qualità della vita erano gli obiettivi della volta scorsa. E’ una campagna, la nostra, che si basa con un programma e dall’altra parte niente di concreto un grande bluff che vuole buttare fumo negli occhi. Uno dei suoi slogan, appunto, è sogniamo… Ma noi non vogliamo che la gente sogni, vogliamo che la gente sia sveglia e attenta, perché i tempi sono difficili. Noi siamo caduti nel bluff che il bilancio era in disordine. Il sub commissario aveva certificato che il bilancio era in equilibrio, ma per colpa di un’informazione questo non era passato ai cittadini”.
“… Anche di fronte a un ulteriore calo delle entrate del casino’, il bilancio dell’amministrazione Borea presenta un avanzo di quasi 3 milioni di euro. Dobbiamo chiarire alla gente che l’amministrazione Borea, pur con la difficoltà del calo delle entrate del casinò, ha un’amministrazione corretta. E, abbattere questa amministrazione, e’ stata un’operazione ai danni della città per favorire i propri interessi personali”.
Sviluppo economico: “Due aree strategiche sono lo sviluppo turistico e la floricoltura, oltre che il commercio… Il settore turistico è legato alla città. Noi, in maniera sintetica, vendiamo la nostra città che deve essere declinata in tanti modi. Sanremo non ha un problema di conoscenza o di nome, ma di contenuto. Spesso chi viene a Sanremo, ne torna deluso. Noi abbiamo individuato 5 linee: Sanremo città della musica, ad esempio. Città legata al Festival, al museo della canzone per il quale abbiamo avviato i progetti. Era pronto il progetto di un auditorium al Palafiori. Avevamo chiesto, nell’ex macello, la collocazione del laboratorio di impresa che ancora una volta è finito a Imperia. Abbiamo pensato a una nuova Accademia della Canzone, associata al recupero del Dams. Si era già definita la creazione di un master a Sanremo. E poi, i temi legati al fiore, grande elemento di attrattiva anche turistica.
“Sanremo deve tornare a essere la città giardino. Abbiamo ottenuto finanziamenti che rendono possibile una Sanremo diversa che fa della qualità ambientale, del verde e del rapporto col mare una caratteristica unica. Avremo una delle passeggiate più lunghe del mediterraneo. Ormai e’ un fatto compiuto e non riusciranno a bloccarla, anche se qualcuno vorrebbe tornare indietro. La creazione di un grande centro botanico a villa Ormond: abbiamo chiesto un contribuito regionale con fondi comunitari, una prima tranche di 2 milioni di euro dovrebbe permettere la realizzazione di un grande centro botanico di promozione del fiore. Per fare questo è necessario spostare gli impianti sportivi, anzi attività posticce le definirei, al nuovo centro del Solaro”.
Sul casinò: “E’ anche centro di una serie di luoghi comuni di una città, alcuni dicono che sarebbero meglio chiuderlo, altri no… E’ uno strumento fondamentale per la crescita della nostra città, uno dei motivi della crisi che c’è a Sanremo. Lo testimoniano le difficoltà che l’amministrazione ha. La diminuzione degli introiti del casinò sta mettendo in crisi il bilancio del comune… il commissario ha utilizzato i nostri risparmi per garantirsi l’incremento delle spese da lui determinato. Il casino’ impone una riflessione. Vivo con grande preoccupazione quello che sta accadendo al casino’, un ritorno alle logiche e strutture del passato e noi non ci siamo riusciti a cambiare e rinnovare, facendo uscire il casinò da un certo tipo di logica. Avevamo individuato nel dottor Stilli una persona qualificata… ma coloro che non si sono adattati al vecchio sistema sono stati espulsi, così Lefebvre così Giovannini”.
“Se una persona non va bene, allora bisogna trovarne uno migliore… gradualmente però si manda via un direttore (Giovannini, ndr) e si lascia una situazione non definita. C’è un solo dirigente che diventa plenipotenziario dell’azienda. In un’azienda normale i dirigenti vengono valutati in base ai risultati, ma noi abbiamo un casinò che da 100 milioni passa a 77 milioni. Ma lui ha accresciuto il potere con risultati e una logica contraria agli interessi della città. Si sta facendo le corse per definire i giochi prima delle elezioni. Un casinò gestito con le vecchie logiche continua a portare a un decremento degli incassi, ma il casinò deve diventare concorrenziale, secondo le logiche delle aziende e non quelle più vicine a una logica di tipo mafioso che gestionale”.
“Il grande obiettivo è lavorare a una seconda sede del Casinò sul mare, che sia anche un grande elemento di attrattiva turistica che coinvolge l’intrattenimento, non solo Palafestival, ma anche discoteca e grandi ristoranti soprattutto per un target di clientela, quella giovane che non frequenta il casinò tradizionale. La crisi non è del gioco, che è in grande crescita, ma della città. Noi abbiamo un’offerta che non è adeguata alla domanda. Il casinò è la risorsa più importante che abbiamo. Dobbiamo pensare a strumenti innovativi e la partecipazione a capitale privato per quanto riguarda questa seconda sede”.
“Sia in giunta che in consiglio saranno presenti almeno 2-3 persone legate alla floricoltura che non è un settore da abbandonare, così come il mercato dei fiori non è un settore da realizzare campi da calcio. Anche gli operatori devono dare una mano. Bisogna attuare un cambiamento culturale, così come lo richiedono i tempi. Come qualità della vita abbiamo fatto molto per gli asili nido e gli anziani. Nel Palafiori partiranno, il prossimo anno, i lavori per il centro della salute. Rimane ancora molto da fare nelle scuole. Soprattutto nella zona di San Martino abbiamo bisogno di realizzare una nuova scuola, perche’ la Pascoli non e’ attrezzata per essere una scuola degna della nostra città”.
“In questa campagna si parla tanto di sicurezza, che noi preferiamo chiamare legalità e rispetto delle regole. Noi crediamo che una delle prima cose su cui dovremo lavorare sara’ di creare una città delle regole dalla convivenza civile. Regole che vengano rispettate. C’e’ un problema di sicurezza e legalita’ che sta condizionando troppe zone della citta’. E’ una priorita’ assoluta, vera, ma un tema complicato che va affrontato senza bluff e sparate, perche’ non si risolve in tre mesi; senza frasi vuote, senza senso e senza logica”. Riferito alla manifestazione leghista nella Pigna: “Andassero a manifestare a Roma, al Ministero dell’Interno, a chiedere più forze dell’ordine per Sanremo, anziché fare manifestazioni alla Pigna. E’ un prima fondamentale soluzione al problema sicurezza".
A margine della presentazione del programma, Borea ci confida che vuole istituire un assessorato alla Sicurezza.
“Ogni giorno che passa ci accorgiamo di essere sempre più diversi, non è questione di destra o sinistra, bianco o nero, ma di un modo diverso di concepire la politica. Siamo sempre più lontani da un certo modo di essere che guarda solo alla propria convenienza personale. Siamo di fronte a un dibattito politico in cui non c’è confronto e ci si nasconde dietro a un partito o un’ideologia. Lo trovo quasi offensivo. Quando incontro qualcuno che dice: non so se votare te o Zoccarato, io mi offendo. Soprattutto, se sono persone che conosco. Noi abbiamo tanti limiti, difetti, ma insomma la differenza c’è e sono convinto che lo percepisca la maggioranza dei sanremesi”.
Borea mostra una serie di diapositive che illustrano il progetto di trasformazione della città.
“Alla Vesca è già in partenza la creazione di un grande parco verde e botanico. Ci sarà poi un centro ristoro immerso nei prati. E’ anche prevista la riqualificazione della zona dei baretti: non più macchine, ma una passeggiata allargata con pista ciclabile. Corso Mombello finanziato nel progetto pigna mare, diventerà una grande “rambla” con allargamento dei marciapiedi e meno macchine e possibilità di passeggiare nei giardini. E’ necessario per Sanremo avere un nuovo grande simbolo per la città che non sostituisce quelli attuali. Una grande struttura nel mare, che permetterà l’attracco delle navi da crociere. Una struttura che mette assieme casinò e Palafestival. Un investimento da 100 milioni di euro che dovrà essere pensato con il contributo dei privati”.