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Gabriele Saldo: “Situazione da terzo mondo alla stazione di Imperia Porto Maurizio”

24 febbraio 2009 | 11:16
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Gabriele Saldo: “Situazione da terzo mondo alla stazione di Imperia Porto Maurizio”

“Meno male che dovremmo essere una regione a vocazione turistica: probabilmente ci aspettiamo che i viaggiatori utilizzino i binari come sostitutivo dei servizi igienici. Se questa la chiamiamo accoglienza?” afferma il consigliere regionale di FI

“Spiace purtroppo, di fronte alle molteplici richieste provenienti dai cittadini-utenti della stazione ferroviaria di Imperia Porto Maurizio, che non siano ancora stati ripristinati i servizi igienici.
Nemmeno al Terzo Mondo assistiamo a situazioni di questo genere che assurgono a dei livelli di gravità inaudita di fronte alla riposta da parte di Ferrovie che subordina l’apertura al numero di viaggiatori che frequentano la stazione – afferma Gabriele Saldo, Capogruppo di FI e continua: “Purtroppo le risposte dell’Assessore Vesco sono poco esaustive: davanti ad una condizione di degrado di questo genere non avrebbe dovuto limitarsi a scrivere delle lettere ma avrebbe dovuto far sentire in maniera decisa e forte la voce dei cittadini liguri.” “Magari se la Giunta invece che investire migliaia di euro in iniziative che di concreto ai cittadini non portano nulla utilizzasse le risorse finanziarie per fini utili, tipo appunto il potenziamento del contratto di servizi per il trasporto ferroviario ligure, probabilmente queste vicende non accadrebbero. Comunque ho deciso – conclude Saldo – di continuare a battere su questo fronte: voglio presentare un’ordine del giorno con il quale impegno la Giunta a mettere in atto delle azioni concrete che vadano nella direzione di potenziamento e miglioramento del trasporto ferroviario e servizi accessori che dovrebbe prevedere anche lo stanziamento di risorse finanziare aggiuntive da destinare a questo capitolo di spesa. E meno male che dovremmo essere una regione a vocazione turistica: probabilmente ci aspettiamo che i viaggiatori utilizzino i binari come sostitutivo dei servizi igienici. Se questa la chiamiamo accoglienza?”