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Commento sull’andamento della settimana in Borsa a cura del gruppo Banca Sella (20 febbraio)

20 febbraio 2009 | 15:20
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Commento sull’andamento della settimana in Borsa a cura del gruppo Banca Sella (20 febbraio)

Non sono mancate le oscillazioni per il prezzo del petrolio sceso del 7% circa in data 17, per poi riguadagnare oltre il 14% in data 19 febbraio a causa del calo delle scorte statunitensi

Le principali Borse Mondiali hanno segnato nel corso della scorsa settimana i nuovi minimi di anno, martedì 17 è stata una delle giornate peggiori. Piazza Affari non ha fatto eccezione portando le perdite annuali ad oltre il 15% circa da inizio anno.
Il settore bancario continua a essere tra i più penalizzati, l’indice bancario europeo ha perso nella sola giornata del 17  febbraio il 6% circa. Ribassi consistenti non sono mancati nemmeno per il settore auto: la perdita settimanale di Fiat è superiore al 10%.
La Banca Centrale Americana (FED) ha pubblicato il verbale della riunione del 27 e del 28 gennaio: nel documento sono presenti le nuove stime di crescita del Pil 2009, riviste al ribasso rispetto ad ottobre. La Fed prevede inoltre un aumento del tasso di disoccupazione, una contrazione degli investimenti ed il perdurare della debolezza del mercato immobiliare.
Negativo il dato relativo al Prodotto Interno Lordo giapponese del Quarto Trimestre 2008, in calo del 12,7% t/t annualizzato. La crescita del Giappone è stata influenzata negativamente soprattutto dalle esportazioni, scese del 13,9% rispetto al trimestre precedente.
Non sono mancate le oscillazioni per il prezzo del petrolio sceso del 7% circa in data 17, per poi riguadagnare oltre il 14% in data 19 febbraio a causa del calo delle scorte statunitensi. Rimaniamo al di sotto dei 40 dollari al barile, benché non siano da escludersi nuovi rialzi dovuti a tagli della produzione. 
Le quotazioni dell’oro hanno ripreso a salire, come sovente accade in fase di crisi. Le quotazioni si aggirano intorno ai 980 dollari per oncia.
Anche il mercato dei cambi è stato particolarmente vivace in settimana: il cambio euro – dollaro ha oscillato da 1,28 a 1,25 per poi riportarsi in area 1,26, mentre  il cambio euro- yen si attesta intorno a 118 in chiusura di ottava.

Segnaliamo che il Gruppo potrebbe avere un interesse di qualunque natura sui prodotti finanziari contenuti in tale analisi.