Azione Cattolica: “In Quaresima, con lo stile del Buon Samaritano”

27 febbraio 2009 | 16:47
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Azione Cattolica: “In Quaresima, con lo stile del Buon Samaritano”

La presidenza nazionale di AC si rivolge a tutte le AC diocesane e parrocchiali affinchè il tempo della Quaresima diventi anche tempo della solidarietà a favore di quanti vivono in difficoltà

Il delicato momento sociale ed economico suscitato dalla crisi finanziaria internazionale, le cui conseguenze toccano ormai migliaia di famiglie anche in Italia, peggiora un clima sociale già profondamente segnato da sfiducia, paura, disorientamento. Il contesto economico non aiuta affatto, anzi sembra evidenziare fenomeni non solo di indigenza ma di disagio, di fragilità, di intolleranza.
Ancora una volta siamo chiamati a conciliare le difficoltà (di qualsiasi ordine esse siano) con la dignità della persona umana; a creare relazioni là dove c’è disgregazione, ad offrire sostegno attraverso forme di reciprocità, di accoglienza e gratuità soprattutto nei confronti dei più deboli e dei più poveri.
In molte città del Paese la Chiesa, avvalendosi soprattutto delle Caritas diocesane, ha proposto ed avviato interventi di carità. Essi non hanno la pretesa di risolvere i problemi, ma tendono a dare segni di attenzione solidale capaci da un lato di stimolare la generosità dei cittadini, dall’altro di sollecitare le istituzioni a ricercare forme di sostegno significative e durevoli e non solo legate all’emergenza.
L’Azione Cattolica si rivolge a tutte le associazioni territoriali affinché si adoperino per la realizzazione delle iniziative già in atto nelle diocesi e a creare sinergie fra le varie aggregazioni ecclesiali e di volontariato per affrontare i bisogni più urgenti e per costruire reti di solidarietà.
Per questo motivo l’Azione Cattolica impegna tutti gli aderenti a ritmare il periodo di Quaresima sulle parole di Benedetto XVI, che invita a vivere il digiuno quaresimale come «occasione opportuna per valorizzare il significato autentico e perenne di quest’antica pratica penitenziale, che può aiutarci a mortificare il nostro egoismo e ad aprire il cuore all’amore di Dio e del prossimo, primo e sommo comandamento della nuova Legge e compendio di tutto il Vangelo (cfr Mt 22,34-40). Al tempo stesso, il digiuno ci aiuta a prendere coscienza della situazione in cui vivono tanti nostri fratelli. Nella sua Prima Lettera san Giovanni ammonisce: “Se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l’amore di Dio?” (3,17). Digiunare volontariamente ci aiuta a coltivare lo stile del Buon Samaritano, che si china e va in soccorso del fratello sofferente (cfr Enc. Deus caritas est, 15). Scegliendo liberamente di privarci di qualcosa per aiutare gli altri, mostriamo concretamente che il prossimo in difficoltà non ci è estraneo» (dal messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima 2009).