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Appello di Federvita Liguria: “Presidente Napolitano, salvi Eluana”

4 febbraio 2009 | 08:55
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Appello di Federvita Liguria: “Presidente Napolitano, salvi Eluana”

“Nessuno ha più bisogno di essere difeso come chi non ha voce per poter chiedere aiuto” afferma il Presidente di Federliguria Eraldo Ciangherotti

“La vicenda di Eluana Englaro richiede un intervento straordinario e immediato delle autorità istituzionali. Facciamo appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano  affinché egli solleciti il Governo ad intervenire in via straordinaria per salvare la giovane Englaro. Perché venga interrotta  immediatamente l’esecuzione della sentenza di morte su Eluana Englaro stabilita dalla magistratura. Il Presidente Giorgio Napolitano, infatti, è il presidente di tutti gli Italiani, e anche di Eluana che in questo momento non può parlare. E nessuno ha più bisogno di essere difeso come chi non ha voce per poter chiedere aiuto.” Con queste parole il Presidente di Federliguria Dott. Eraldo Ciangherotti commenta la vicenda  del trasferimento di Eluana Englaro presso la Clinica “La Quiete” di Udine.
“Eluana è viva, non è un malato terminale. Il sondino naso-gastrico – dichiara Ciangherotti – attraverso il quale viene fornito il nutrimento alla giovane di Lecco è come il biberon. Non trasforma l’alimentazione e l’idratazione in un trattamento sanitario, ma resta l’indispensabile fonte energetica per la sopravvivenza della persona”.
“Eluana Englaro respira da sola – continua Ciangherotti –  ha un regolare ciclo mestruale, ulteriore elemento che conferma la sua vitalità. Essendo infatti potenzialmente in grado di generare, non è un vegetale. Eluana Englaro possiede una conservata ed autonoma capacità di deglutizione come ha riferito il Professore Giovanni Dolci, che l’ha personalmente visitata. Capacità che assimila Eluana a tutti i pazienti che non sono in grado di provvedere all’alimentazione e che pertanto vengono imboccati”.
“Eluana Englaro- conclude Ciangherotti- si trova nello stesso stato di coma persistente dal quale è uscito Salvatore Crisafulli. Lo stesso Crisafulli ha dichiarato nella sua lettera al Presidente del Consiglio com,e durante lo stato di coma profondo, avvertisse di aver fame e sete. Sentiva ma nessuno lo capiva. Provava a comunicare con tutta la forza, con il pianto e con gli occhi ma nessuna parola usciva dalla sua bocca. Percepiva le parole dei medici che lo dichiaravano un vegetale, incapace di sentire e avvertire. Prigioniero del suo corpo, non riusciva a comunicare. Il coma vegetativo persistente è una malattia transitoria, non uno stato di morte.”

“Leggiamo sbigottiti le dichiarazioni del Presidente della Camera, Gianfranco Fini. Il Presidente si interroga su quale sia il confine tra un essere vivente e un vegetale.  Ecco, non avendo la facoltà nè lui nè nessun altro di stabilire se un paziente in stato vegetativo senta e veda tutto, allora nel dubbio è obbligatorio pendere per l’eventualità che senta e veda.” Con queste parole il Presidente di Federvita Liguria Eraldo Ciangherotti commenta le dichiarazioni del Presidente Fini in merito alla vicenda di Eluana Englaro .
Non si può – prosegue Ciangherotti – sopprimere una vita portandola a morire di fame e di sete, nel dubbio che questa sia cosciente. E’ un atto vergognoso che non tiene conto della dignità della vita umana e che dimostra come con quanta leggerezza si trattino argomenti così seri.  La posizione del Presidente della Camera ci lascia l’amarezza di non sentirci rappresentati. E soprattutto l’amarezza che Eluana Englaro non sia stata difesa e rappresentata. Un italiana come noi, cui viene tolto il diritto sacrosanto di mangiare e di bere. Si perché se il Presidente della Camera nutre dei dubbi, allora deve intervenire immediatamente, esercitando tutta la pressione che può sugli organi competenti, affinché si interrompa l’esecuzione di morte di Eluana.