Revoca dei benefici per i nefropatici cronici, interviene il consigliere regionale Luigi Patrone

27 gennaio 2009 | 12:14
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Revoca dei benefici per i nefropatici cronici, interviene il consigliere regionale Luigi Patrone

“Ho scelto la strada dell’interrogazione con risposta immediata, per conoscere le motivazioni, ma soprattutto per chiedere quali soluzioni urgenti la Giunta intenda adottare per evitare disagi ai soggetti nefropatici” afferma Patrone

Il Consigliere Regionale Luigi Patrone, Capogruppo dell’UDC, e il Vice presidente del Consiglio Regionale Rosario Monteleone, questa mattina hanno reso noto, che la prossima settimana nella seduta del Consiglio Regionale discuterà dell‘IRI da loro presentata, in merito alla revoca dei benefici per i nefropatici cronici. Luigi Patrone  e Rosario Monteleone hanno così spiegato:
“Abbiamo ritenuto doveroso, intervenire su un tema preoccupante: revocare la fornitura gratuita dei prodotti dietetici per i neuropatici, implica una serie di cause negative.  Siamo vicino alle famiglie e ai soggetti interessati da questa patologia, per questo motivo ci siamo chiesti quale strumento fosse più opportuno per assicurare a loro la garanzia di poter proseguire la dieta aproteica.
Per questo motivo ho scelto la strada dell’interrogazione con risposta immediata, per conoscere le motivazioni, ma soprattutto per chiedere quali soluzioni urgenti la Giunta intenda adottare per evitare disagi ai soggetti nefropatici, e garantire il perseguimento degli impegni già precedentemente assunti e poi revocati a causa della incomprensibile scelta del Governo nazionale di eliminare la distribuzione gratuita dei prodotti aproteici. La Giunta della Regione Liguria deve dirci se si dispone di sufficienti risorse per trasferire questi costi nel comparto regionale.
Va tenuto presente che la dieta aproteica  porta una serie di benefici sul quadro patologico del paziente nefropatico, riducendo o dilatando nel tempo il ricorso al trattamento dialitico. L’eccessivo costo dei prodotti alimentari per seguire il regime dietetico, in un momento economicamente difficile per molte famiglie, senza l’intervento delle Istituzioni, Governo, e in questo caso la nostra Regione, metterebbe a forte rischio il perseguimento di questa dieta. Dieta che lo vogliamo espressamente specificare comporta nel lungo periodo un maggiore risparmio della spesa pubblica in materia rispetto ad altri interventi curativi”.