Proiezione del film “Defiance” di Edward Zwick per celebrare la Giornata della Memoria

27 gennaio 2009 | 14:01
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Proiezione del film “Defiance” di Edward Zwick per celebrare la Giornata della Memoria

“Questo giorno è fondamentale per noi, per la nostra storia, e deve esserlo soprattutto per i giovani” afferma il sindaco Gaetano Scullino

Anche il Comune di Ventimiglia celebra la giornata della memoria.
La commemorazione avviene attraverso la proiezione del film "Defiance" di Edward Zwick, con Daniel Craig. La pellicola, –  in cartellone fino a domani al Teatro Comunale –  racconta la storia di un gruppo di 1.200 ebrei che durante la Seconda guerra mondiale evitò l’orrore dei campi trovando rifugio tra le foreste della Bielorussia dove riuscì a resistere ai nazisti.
Questa iniziativa è stata concordata e condivisa nella seduta della Commissione teatro, svoltasi venerdì scorso.
“Anche la nostra città – commenta il sindaco Gaetano Scullino – vuole  celebrare la “Giornata della Memoria” che da qualche anno a questa parte, è in calendario il 27 gennaio. Questo giorno è fondamentale per noi, per la nostra storia, e deve esserlo soprattutto per i giovani. Io credo che la memoria è il filo conduttore che lega le generazioni e soltanto portando alla luce le testimonianze, le verità di quel frammento di storia sarà possibile tramandare anche agli adolescenti i valori in cui crediamo: il valore della libertà, dell’equità sociale e della pace. Ricordare, oggi, è un dovere; significa tracciare ancora una volta un percorso nella coscienza collettiva, significa insegnare o far tornare alla memoria il ripudio dell’indifferenza e il valore della dignità umana. Questi valori, quei momenti che hanno segnato inesorabilmente i solchi della nostra storia, il ricordo doloroso della Shoah,  non dovranno morire. Mai. Per questo motivo la nostra  città si unisce in questo ricordo. Abbiamo scelto di proiettare un film “simbolo” della forza di chi è riuscito a resistere alle tremende torture dei Nazisti.”
Per dare qualche cenno storico la  "Giornata della Memoria" è stata istituita dal Parlamento Italiano nel 2000 per ricordare le vittime delle persecuzioni fasciste e naziste degli ebrei, degli oppositori politici, di gruppi etnici e religiosi dichiarati da Hitler  indegni di vivere La data prescelta è quella dell’ anniversario della liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz  (vicino a Cracovia in Polonia) avvenuta ad opera delle avanguardie della Prima Armata dell’ Armata Rossa (comandata dal maresciallo Koniev) il 27 gennaio 1945. Gli ebrei deportati dall’ Italia e dal Dodecaneso furono 8.566, di cui 5.557 morirono di stenti o nelle camere a gas.  Nella "Giornata della memoria" si ricordano anche quanti lasciarono la vita ad opera del fascismo e del nazismo durante gli anni che precedettero la Seconda Guerra Mondiale e, durante questo conflitto scatenato in Europa dalla Germania, e in Asia dal Giappone, cui si affiancò,  in Europa e in Africa, l’ Italia di Mussolini. Mai nella storia dell’ umanità vi era stata  una catastrofe di tale portata provocata da esseri umani. Nelle guerre d’ invasione e coloniali, nella Guerra di Spagna e nella prima fase della Seconda Guerra Mondiale i militari italiani sacrificati dal fascismo furono circa  da 400 a 500 mila tra morti accertati e dispersi. Nella seconda fase, dopo l’ 8 settembre 1943, con l’invasione del nostro territorio da parte della  Germania, cui si unirono i collaborazionisti della Repubblica di Salò, la Resistenza ebbe 53,500 partigiani e patrioti uccisi,  più di 40mila militari morirono nei lager nazisti, 87 mila nel corso della campagna d’ Italia del Corpo Italiano di Liberazione inquadrato nelle forze armate degli Alleati,   52.127 civili morirono a causa delle stragi nazifasciste o sotto i bombardamenti. Complessivamente le vittime della Seconda Guerra Guerra Mondiale sono 32 milioni, di cui 20 milioni civili  i più vecchi, donne, bambini. A loro bisogna aggiungere le  vittime dei campi di sterminio nazisti e giapponesi : 26 milioni, di cui 6 milioni di ebrei. Nei lager nazisti  furono soppressi  anche detenuti politici, militari catturati durante la campagne di Polonia, Russia, nei Balcani, zingari, testimoni di Geova, omossessuali, appartenenti a etnie slave. Gli ebrei romani deportati sono 1023, di cui 16 sopravvissuti, una sola tra le donne. Non pochi romani non di religione ebraica morirono nei campi di lavoro forzato. E’  ancora in corso la ricerca da parte dell’ ANED e dell’ ANPI. Nel ricostruire la storia   della deportazione, l’ANED e l’ANPI  hanno trovato ad esempio documenti relativi alla partenza  da Roma il 5 gennaio 1944 di un convoglio diretto a Dachau, in Germania, e poi dopo cinque giorni di sosta dirottato a Mauthausen, in Austria,  con 480 uomini, di cui 11 ebrei, gli  altri schedati come politici antifascisti, anche di vecchia data, cui nomi, come quelli degli ebrei rastrellati nel Ghetto e in altre zone della capitale il 16 ottobre 1943, figuravano nelle liste consegnate ai nazisti dai collaborazionisti fascisti.