La stagione avvelenata delle infrastrutture

La storia, in breve, di tre manufatti, con alterne vicende. Le regole sembrano non valere per tutti.
Dopo la vicenda del sottopasso di Diano Marina, per il quale non essendo stata fatta la Valutazione di Impatto Ambientale, la Regione Liguria ha chiesto l’abbattimento del manufatto e la minoranza ha colto l’occasione per chiedere ai responsabili di dimettersi; un’altra vicenda è di attualità, il caso del ponte sul torrente San Romolo, a Sanremo, che sta mettendo in subbuglio tutti gli abitanti ed esercenti commerciali del Borgo, di cui il loro portavoce ha fatto la seguente dichiarazione al Secolo XIX, edizione del 22 gennaio scorso: “La cosa ridicola è che la Soprintendenza ne faccia una questione architettonica e di principio in un quartiere dove di bello non c’è nulla”. Nell’articolo si legge che la ditta esecutrice si sarebbe rifiutata di realizzare un ponte a volta, preferendo un ponte a campata. Anche il ponte sul Rio San Martino, sempre a Sanremo, dovrà essere demolito a causa del suo pilone piantato nel mezzo dell’alveo, che riducendo la portata del torrente potrebbe contribuire ad ulteriori alluvioni, come quello disastroso accaduto il 30 settembre del 1998.
Anche nel Comune di Taggia apparentemente sono sorti dei problemi dopo che hanno abbattuto lo storico ponte ferroviario che sovrastava via Sant’Erasmo – sottoposto a tutela ai sensi del Decreto Legislativo n. 42/2004 – e intrapreso la costruzione di un nuovo ponte che sarà più largo e più alto di quello abbattuto e rialzato di quota rispetto al sedime ferroviario dismesso, per permettere in via Sant’Erasmo la circolazione veicolare a due sensi, il transito di pullman turistici e un passaggio pedonale. Il ponte ferroviario demolito era a volta, quello in fase di costruzione sarà realizzato con pilastri (si veda galleria fotografica) appoggiati su due spalle in cemento armato, niente di più semplice in materia architettonica. A parte il fatto che il costruendo manufatto non è neanche indicato nel permesso di costruire rilasciato dal Comune di Taggia per le opere connesse alla pista ciclabile, il nuovo ponte una volta che sarà realizzato avrà un impatto non indifferente sul paesaggio, e in quel punto della pista ciclabile che sovrasterà via Sant’Erasmo ci sarà una gobba, che oltre ad impedire la vista sul mare, da via della Stazione, i ciclisti (gli adolescenti in modo particolare) potrebbero avere difficoltà a superare la salita.
Il 30 dicembre scorso, in Consiglio Comunale il sindaco Genduso assicurava la minoranza che i lavori per il ponte erano semplicemente stati interrotti, durante le festività natalizie, per permettere il passaggio pedonale nell’area di cantiere in corrispondenza di via Sant’Erasmo, che collega la passeggiata a mare con via Stazione. Dopo le affermazioni del sindaco, mi sorprende che da lunedì scorso le due spalle del ponte siano state recintate e che nessuna attività venga svolta dal 19 gennaio per portare a compimento la costruzione del ponte, tanto attesa dai residenti della zona Darsena.