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Il Comune di Sanremo trova i fondi necessari per far restaurare il quadro del Patrono, San Romolo

3 gennaio 2009 | 14:03
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Il Comune di Sanremo trova i fondi necessari per far restaurare il quadro del Patrono, San Romolo

Il dipinto in pessimo stato di conservazione si trova nella Concattedrale di San Siro. Probabilmente l’opera tornerà in città per la festa patronale

Il Commissario prefettizio che attualmente regge le sorti del Comune di Sanremo ha dato nei giorni scorsi concreto sviluppo all’appello lanciato mesi fa, e di cui già avevamo dato conto, dall’Associazione laica Amici di San Romolo che tra le proprie finalità ha quella di occuparsi della valorizzazione dell’omonima frazione della città di Sanremo, sita tra i boschi alle pendici di Monte Bignone. Con una propria delibera, in un comune commissariato per legge il funzionario inviato dal Ministro degli Interni svolge nello stesso tempo le funzioni della Giunta e del Consiglio comunale, il Dottor Calandrella ha stanziato per l’opera ben tremila Euro che sono andati a sommarsi a quelli a suo tempo donati da varie associazioni quali il Leo Club, il Rotary, il Serra Club e l’Associazione Amici di Monte Bignone e di Sant’Erim. Il quadro, in cattivo stato di conservazione, è attualmente esposto nella Concattedrale matuziana di San Siro. E’ un’opera seicentesca, appartenente alla grande scuola ligure di quel secolo, anche se non si può catalogare tra le migliori opere seicentesche conservate in città. Raffigurando però il Santo Patrono della città dei fiori sicuramente il suo valore affettivo è superiore a quello artistico. Il quadro era stato donato nel corso degli anni settanta dalla “ Famija Sanremasca”, associazione cittadina che si occupa di difesa delle tradizioni locali. Volendo comunque ringraziare Sanremo ed i suoi abitanti dell’ospitalità ricevuta e convinto che una città per continuare a rinnovarsi debba fare sempre riferimento alle proprie origini, ecco dunque che il Commissario prefettizio ha ritenuto cosa giusta prelevare dal bilancio comunale, in questo periodo non molto florido, tremila Euro per il restauro della pittura. Poche sono in città le effigi pittoriche raffiguranti il Santo Patrono, la più antica delle quali, risale al tardo periodo gotico, capeggia sulla contro- facciata della centrale chiesa di Santa Maria degli Angeli.
A breve dunque il quadro prenderà la via di Genova affinché si possa procedere al suo restauro che si preannuncia complesso in quanto le cinque tavole assemblate che formano la superficie sulla quale è stata direttamente stesa la pittura creano costrizioni al libero movimento del legno, causando fessure e distacco della pellicola, con annerimenti ed offuscamento della cromia, alterandone la leggibilità, ad eccezione per fortuna del volto del Santo e delle sue mani. Il costo totale dell’opera di restauro verrà a costare circa ottomila Euro che, dopo lo stanziamento da parte del Comune matuziano, dovrebbero essere stati completamente reperiti. Probabilmente il quadro rinnovato verrà ripresentato alla cittadinanza in occasione del prossimo tredici Ottobre, tradizionale giorno in cui si venera la memoria del Santo Patrono. Già un gruppo di fedeli devoti lo vorrebbe collocare, a restauro ultimato, nella chiesetta montana della frazione che dal Vescovo genovese prende il nome e dove il Santo, di cui veramente poco si conosce al di fuori della tradizione (l’unica fonte scritta antica che narra della sua vita è stata scritta nel X° secolo da un anonimo), volle essere portato a morire e fu inizialmente sepolto.