Fermi 160 pescatori della provincia contro il caro gasolio. Braccia incrociate a Sanremo e Imperia






Dopo l’occupazione pacifica del mercato del pesce di Savona, stamani, i numerosi pescatori della provincia di Imperia hanno presidiato i tre porti: Imperia, Sanremo e Bordighera, dove un cartello recita ‘Sciopero per il caro gasolio’.
Sono circa 160 gli operatori della piccola e grande pesca fermi in provincia di Imperia, in segno di protesta contro il caro gasolio che proprio nel Ponente, a Sanremo e Imperia in particolare, tocca punte record a livello nazionale con prezzi che sfiorano i 0,95 centesimi di euro al litro.
Dopo l'occupazione pacifica del mercato del pesce di Savona, stamani, i numerosi pescatori della provincia di Imperia hanno presidiato i tre porti: Imperia, Sanremo e Bordighera, dove un cartello recita 'Sciopero per il caro gasolio'. Sono ferme tutte le imbarcazioni: palamiti, tremaglini, strascico e via dicendo. 'Chiediamo che ci sia una diminuzione del prezzo del gasolio, perche' cosi' non possiamo piu' lavorare – spiega Francesca paladino di Imperia -. In queste ore abbiamo cercato di bloccare i mercati per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema e anche per solidarieta' nei confronti degli operatori della nostra categoria che operano in tutta Italia'. Anche i pescatori di Sanremo hanno incrociato le braccia.
'Non capiamo per quale motivo possiamo rifornirci di gasolio soltanto dal distributore che c'e' in porto – spiegano alcuni operatori -. Anziche' farlo arrivare con le autocisterne, con un sensibile risparmio. Ci troviamo in un regime di monopolio, anche con la liberalizzazione dei prezzi del carburante. In serata , una delegazione di tre rappresentanti degli altrettanti porti imperiesi dovrebbe partire da Viareggio, in pullman, alla volta di Bruxelles.