Truffa dei fondi comunitari: sotto inchiesta 500 pratiche. Prevista ispezione dell’Unione Europea





Nei guai sono finiti: l’ex presidente del Gal e della Comunita’ Montana dell’Olivo: Pierluigi Leone e la moglie, Marina Neri. Sono accusati a vario titolo di: peculato, truffa e ricettazione.
Sono circa 200 le pratiche della societa' 'Gruppo Azione Locale' (Gal srl) per lo Sviluppo delle valli imperiesi e 300 quelle della Comunita' montana dell'Olivo, all'esame della Guardia di Finanza di Imperia che, ieri, ha eseguito gli arresti dell'ex presidente dei due enti, Pierluigi Leone e della moglie di lui, Marina Neri, accusati a vario titolo di: peculato, truffa e ricettazione, per aver trattenuto oltre 200mila euro di contributi comunitari che la Regione Liguria aveva destinato allo sviluppo del Ponente.
Accertamenti di ordine finanziario potrebbero, ora, essere compiuti direttamente dall'Unione Europea per tracciare la destinazione di tutti i fondi trasmessi alla Regione. In merito alla provincia di Imperia, l'inchiesta e' coordinata dal sostituto procuratore Maria Paola Marrali che ha chiesto e ottenuto, dal gip Luigi Sanzo, il nulla osta per le due misure cautelari.
Pierluigi Leone e', ora, detenuto presso le carceri di Imperia; mentre la moglie e' reclusa ai domiciliari, con divieto assoluto di aver contatti con l'esterno. Proseguono anche le indagini delle Fiamme Gialle su un conto titoli (non autorizzato e rendicontato), aperto presso la banca Carige, tramite la quale avveniva il transito del denaro che, anziche' essere distribuito ai diversi enti ed associazioni, venivano trattenuti dalla coppia.
I finanzieri devono ancora esaminare centinaia di pratiche e assegni ed ascoltare i presunti beneficiari. L'ex presidente del Gal, infatti, avrebbe giustificato le uscite con un numero considerevole di fatture false intestate ad enti pubblici o privati.