Estratto della relazione introduttiva della Conferenza di organizzazione della Cgil di Imperia

“Il welfare locale, sta producendo sperequazioni fra i cittadini residenti nel nostro territorio, nel nostro quartiere: non solo è diverso il prelievo fiscale, ma sono diverse anche la qualità e quantità dei servizi locali”
La questione salariale, deve essere affrontata come vera emergenza nazionale. Ma la difesa del reddito e delle condizioni di vita delle persone che rappresentiamo non passa soltanto attraverso l’iniziativa nazionale.
Le politiche fiscali dei comuni non sono irrilevanti. Un esempio:
Nel corso del 2007 ai cittadini di Imperia sono aumentate le tasse del 15%
La fonte di questi dati è quella del sole 24 ore.
Imperia è collocata nella parte alta della graduatoria: ancora una volta la statistica ci è ostile.
474 euro all'anno di tasse e tributi comunali sono i soldi che ogni imperiese, compresi i neonati, si vedono chiedere dal Comune per pagare tasse e tributi locali, a cominciare dal raddoppio dell’addizionale Irpef, passata dall’0,4 allo 0,8. Rispetto al 2005 hanno chiesto ai cittadini-contribuenti imperiesi un esborso in più di 71 euro, un aumento secco, rispetto a due anni fa, del 15%.
Un esborso, inoltre, che supera la media nazionale, ferma a quota 434 euro.
I parametri presi in esame dall'elaborazione effettuata dal quotidiano economico Il Sole-24 Ore sono stati:Ici, addizionale Irpef, tassa sui rifiuti, imposta di pubblicità ed addizionale energia elettrica.
Salvo poche eccezioni e fra questa il comune di Sanremo, la quasi totalità dei 57 comuni della provincia si è avvalsa della possibilità di introdurre l’addizionale irpef, e la metà di questi ha deciso di aumentarla: oggi sono 9 comuni che hanno applicato l’aliquota massima dello 0,8. All'origine di questa crescente esosità la giustificazione, che vale per tutti, della riduzione del complesso dei trasferimenti statali verso la periferia.
Ciò ha comportato (e purtroppo continua a comportare) un aumento della tassazione diretta e indiretta nei confronti dei cittadini, e si accompagna ad una riduzione dei livelli servizi pubblici locali.
Il welfare locale, sta producendo sperequazioni fra i cittadini residenti nel nostro territorio, nel nostro “quartiere”: non soltanto è diverso il prelievo fiscale, ma sono diverse anche la qualità e quantità dei servizi locali, il costo a carico dei cittadini e la fruibilità e l’accesso ai servizi. Ed è questo un terreno di impegno e di iniziativa tutto confederale, dove sono necessarie tutte le competenze e le conoscenze delle categorie e del sistema dei servizi.