Chi vuol lasciare il posto di lavoro non potrà più presentare solo la classica lettera di dimissioni

Dal 5 marzo chiunque abbia intenzione di presentare le proprie dimissioni, dovrà seguire unattenta procedura per comunicare al proprio datore di lavoro, che non farà più parte del suo team
I dipendenti, i collaboratori ed i soci lavoratori di tutte le imprese e le cooperative della Provincia di Imperia, così come le colf e le badanti che operano alle dipendenze di soggetti privati, che non hanno più voglia di lavorare presso l’attuale loro datore di lavoro ed intendono rassegnare le dimissioni, non potranno più farlo presentando la “classica” lettera giustificata da “motivi personali” con cui, fino a ieri, hanno manifestato la volontà di recedere dal posto di lavoro, in cerca di altre fortune.
Dal 5 marzo chiunque abbia intenzione di presentare le proprie dimissioni, dovrà seguire un’attenta procedura per comunicare al proprio datore di lavoro, che non farà più parte del suo team.
Per effetto delle disposizioni contenute nella legge n.188/2007, bisognerà registrarsi al sito www.lavoro.gov.it per compilare ed inviare on line la propria lettera di dimissioni al Ministero del Welfare, stamparne una copia e recarsi presso un qualsiasi Centro per l’Impiego, Direzione Provinciale del Lavoro, Comune e, a breve anche presso patronati e sindacati, per farsi autenticare la comunicazione e, finalmente, presentarla al proprio datore di lavoro.
E chi vuole dimettersi e non ha il computer?
Semplice. Basterà recarsi presso uno dei suddetti soggetti, ritirare un modello in bianco, compilarlo, riportarlo all’Ente che glielo ha consegnato, farselo inviare via internet al Ministero, attendere la copia vidimata e poi, finalmente, consegnarla al datore di lavoro.
Tutto questo per porre un freno alle cosiddette “dimissioni in bianco” ossia quelle firmate contestualmente alla lettera di assunzione.
L’Ancl U.P. di Imperia, il Sindacato Unitario dei Consulenti del Lavoro, nel condividere la necessità di risolvere il suddetto problema, ricorda e suggerisce ai lavoratori ed ai loro datori di lavoro che, nel momento in cui i primi intendano recedere dal rapporto di lavoro, potranno rivolgersi ai Consulenti del Lavoro iscritti all’Albo provinciale per stipulare un accordo con cui, consensualmente e con adeguato supporto professionale, vi porranno fine.
Si tratta, a ben vedere, di una possibilità che è sempre stata riconosciuta alle parti dal “vecchio” codice civile che, per fortuna, non è stata riformata dal provvedimento che ha stravolto la disciplina delle dimissioni e che, ove ne ricorrano i presupposti, pur senza ricorrere ad “effetti speciali”, risulta perfettamente idonea a rappresentare la volontà del lavoratore che intende abbandonare il posto di lavoro e del datore che formalmente vi acconsenta.