Oltre 150 persone per l’addio a Luigi Magosso, il 40enne trovato morto sul greto del torrente Nervia

Secondo le prime risultanze investigative l’uomo sarebbe morto, dissanguato, in seguito a una profonda ferita al capo riportata dopo essere caduto sugli scogli, nel letto del corso d’acqua.
Oltre 150 persone si sono strette, nel pomeriggio, attorno al feretro di Luigi Magosso, l'alcolista di 40 anni, trovato morto, domenica scorsa, sul greto del torrente Nervia, a Dolceacqua. I funerali sono stati celebrati, alle 15, presso la parrocchia di Sant'Antonio Abate, nel piccolo centro della val Nervia. Secondo le prime risultanze investigative l'uomo sarebbe morto, dissanguato, in seguito a una profonda ferita al capo riportata dopo essere caduto sugli scogli, nel greto del torrente. Aveva trascorso tutta la notte in giro e, probabilmente, era ubriaco.
Luigi stava attraversando il corso d'acqua, probabilmente per raggiungere una baracca che utilizzava come rifugio, perchè sfrattato da un alloggio del Comune, a Camporosso, in quanto (pare) non seguisse la terapia disintossicante dall'alcol. Improvvisamente, forse a causa dell'alcol in corpo e della scarsa visibilità notturna, è inciampato cadendo e battendo la testa sugli scogli. Avrebbe camminato ancora per qualche metro, ma alla fine, abbandonato dalle forze e a causa della copiosa perdita di sangue, si è accasciato al suolo.