Lezioni di Piano, uno speciale dedicato all’incontro tra larchitetto e un centinaio di studenti

Un incontro a metà tra una lezione di architettura e una chiacchierata informale per aiutare i ragazzi a comprendere gli aspetti del mestiere
Sabato 2 febbraio in prima serata (inizio ore 21,00) Primocanale trasmette Lezioni di Piano, uno speciale curato da Giuseppe Sciortino e dedicato
all' incontro tra l’architetto Renzo Piano e un centinaio di studenti di 12 università italiane. Il primo di una lunga serie – come affermato dallo stesso architetto – per aprire le porte della Fondazione Renzo Piano agli studenti che vorranno provare sul campo le esperienze raccolte durante il percorso universitario.
Un incontro a metà tra una lezione di architettura e una chiacchierata informale per aiutare i ragazzi a comprendere gli aspetti del mestiere definito come «…il più difficile e antico del mondo: nell’arco della stessa giornata devi essere architetto, umanista, scienziato, sociologo, poeta…».
A loro disposizione migliaia di modelli, progetti e centinaia di migliaia di disegni che rappresentano la memoria storica del Renzo Piano Building Workshop, un archivio realizzato in più di 40 anni di lavoro. Uno spazio in cui l’architetto genovese intende recuperare il concetto di “bottega artigiana”.
Col linguaggio schietto e pragmatico che gli è usuale, Renzo Piano ha indirizzato alcune sferzate nei confronti di quegli «…accademici che continuano a fare distinzione tra la tecnica e il lato poetico di un progetto…». Un modo per spiegare il successo oltreoceano delle sue opere e di altri colleghi del vecchio continente, «…perché in Europa abbiamo un rapporto più umanistico con la strada, realizziamo gli edifici in simbiosi con quello che gli sta intorno, non imponiamo la nostra struttura al paesaggio…», un aspetto che i giovani devono tenere a mente perché «…architettura vuol dire imporre a tutti noi un senso artistico della città che viviamo».
Dalla progettazione del Beaubourg a Parigi (1971) alla ristrutturazione dei Musei Fogg all’interno della Harvard University (ultima opera in senso temporale, i progetti verranno resi noti tra un mese circa), Renzo Piano ha ripercorso la sua carriera, sottolineando l’importanza – soprattutto per le nuove generazioni – dei “concorsi”: «…in Italia non se ne fanno più, vi dovete ribellare a questo sistema, il concorso fatto secondo regole è un modo per premiare veramente il più bravo, serve una maggiore selezione per capacità e all’estero accade più sovente…».
«Evitate la “bulimia” professionale e agite con la giusta “lentezza” per “sentire” le vibrazioni che un posto vi manda mentre camminate mani in tasca». Consigli che i futuri architetti hanno apprezzato e sottolineato con un lungo applauso finale.