A Ventimiglia un impianto di pulizia dei treni unico fra Italia e Francia

5 febbraio 2008 | 15:14
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A Ventimiglia un impianto di pulizia dei treni unico fra Italia e Francia

Per fermare il degrado della stazione di Ventimiglia Franco Bonello (Unione a sinistra-Sinistra europea) ha chiesto alla Regione interventi urgenti

Per fermare il degrado della stazione di Ventimiglia scongiurando il rischio che i treni a lunga percorrenza si fermino solo a Nizza, Franco Bonello (Unione a sinistra-Sinistra europea) ha chiesto alla Regione interventi urgenti.
«Preoccupa lo stato di degrado delle infrastrutture ferroviarie della stazione di Ventimiglia, una delle più importanti del Nord Italia, proprio nel momento in cui si sta realizzando il raddoppio ferroviario del Ponente ligure e ci sono progetti delle ferrovie francesi per potenziare l’alta velocità verso Nizza e verso Ventimiglia. L’amministratore delegato di Trenitalia, Moretti, ha detto che la pulizia è l’unico settore dove non si stanno facendo tagli. Esiste inoltre l’intenzione di creare un centro di pulizia unico in collaborazione tra le ferrovie italiane e francesi La Regione ha affidato al Rina il rilievo sulle pulizie, il quale ha verificato le situazioni peggiori a Ventimiglia e a Savona. Le ferrovie francesi hanno chiesto come condizione di migliorare il servizio di pulizia e chiedono da anni la piena efficienza dell’impianto di Ventimiglia. L’assenza di risposte operative da parte di Rfi e di Trenitalia ha come effetto la diminuzione delle attività di lavaggio e manutenzione dei treni francesi».
Secondo Luigi Merlo, assessore ai trasporti, il contratto di servizio « richiede la qualità, ma non specifica le modalità del servizio di pulizia da parte di Trenitalia. Il tema della pulizia è il più delicato. Il contratto annuale con Trenitalia ammonta a 5 milioni di euro ed è stato previsto un rafforzamento dei controlli. Da gennaio il Rina ha riscontrato miglioramenti e finalmente ci sono anche investimenti. ».
Bonello si è detto preoccupato anche dell’occupazione «In 15 anni si sono persi 2/3 dei posti di lavoro. Ai 40 treni al giorno degli anni 80, fanno riscontro i  3 o 4 merci di oggi».