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Sanremo, l’Accademia di Belle Arti ospita Greg Mancino

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Sanremo. Se gli oggetti che Greg ha dipinto nel corso dei suoi primi 20 anni di carriera potessero parlare, avremmostorie incredibili da ascoltare a bocca aperta e da vivere con il fiato sospeso, in un sospiro fatato a cavallo tra sogno
e realtà. E se poi decidessimo di mettere in fila quegli oggetti otterremo un percorso di colore e di magiche
emozioni in grado di unire terra e luna, con la facilità di un razzo che solca i cieli e va in orbita.

Proprio quel viaggio che la NASA fece fare a Greg nel 2007 e che gli permise di andare nello spazio da Cape Canaveral per dipingere a 13.000 metri avvolto dal pulviscolo atmosferico, ispirato da un’aria decisamente “extraterrestre”.

L’Accademia delle Belle Arti di Sanremo ospiterà questo artista internazionale che dipinge, disegna, scrive e
scolpisce solo quando non sta fermo e che, con una semplicità disarmante si è reso nel tempo strumento di
AMREF  nella  costruzione  di  cisterne  d’acqua  potabile,  di  ospedali  come  la  Clinica  pediatrica  Medi  Park  in
Polonia, del reparto di neonatologia dell’Ospedale Macedonio Melloni di Milano, della «Maison de Répit» di
Bruxelles, dell’Ospedale Sheik Zayed di Ramallah, e di tutti i luoghi di Médecins Sans Frontières.

Tutto questo e molto altro Gregorio condividerà a Sanremo martedì 28 marzo a partire dalle 09:00 durante
un Laboratorio Creativo preparato per l’Accademia delle Belle Arti, che senza dubbio lascerà “segno”.

Per il suo impegno sociale ha ricevuto molti riconoscimenti, dal Cuore d’Oro all’Ambrogino d’Oro, ma ha dato
un vero esempio quando nel 2005, sfidando ogni suggerimento degli amici e delle autorità di mezzo mondo,
ha  dipinto  una  colomba  come  simbolo  di  pace e  uguaglianza  (Knocking  for  Peace)  sul muro  tra Abu Dis e
Gerusalemme che separa da sempre israeliani e palestinesi.

Il sospetto che Mancino sia davvero un extraterrestre sorge in noi quando, dopo aver viaggiato per migliaia di
km, attraversato tre nazioni in una settimana, aver parato un rigore alla Buffon come portiere della Nazionale
Artisti e dopo essere stato invitato da un Capo di Stato ad effettuare una performance della sua Moviment Art
durante un G8 organizzato per discutere di Paesi in via di Sviluppo, ha ancora l’argento vivo addosso mentre
qualsiasi comune mortale boccheggia.

E proprio nei Paesi in via di Sviluppo e dovunque si possa intervenire con progetti benefici, Greg si  rende
protagonista di un nuovo linguaggio artistico che ad ogni pennellata è in grado di parlare di etica e di semplicità.
Il suo studio a Milano sui Navigli ha un enorme cuore disegnato sulla porta: se il cuore è aperto lui è all’interno
avvolto  da  un  tripudio  di  colori. Ogni  oggetto, ogni  superficie, ogni  spazio è  un  sistema  pittorico  di  forme predisposte con significati precisi: uno sportello del bancomat distribuisce poesie e fiori, un pinocchio vola libero su  un’elica colorata innocente  come le sue bugie, un’aspirapolvere si  trasforma in un maialino rosa con la complicità di uno scolapasta e un imbuto diventa un elefantino che servirà alla raccolta di fondi per l’Africa.

Quando il  cuore‐porta è  chiuso Greg è in giro a  colorare il mondo, a mostrare  come  si  rende  servizio  con
l’anima, come si usa il talento nel miglior modo possibile, ovvero come si possa tenere il cuore sempre aperto.
Sarà incontrollabile, indomabile, si presenterà con un naso da clown e un’automobile a fiori; difficilmente gli
impediremo di colorare muri, oggetti, spazi accademici e soprattutto la giornata di tutti  noi, quindi  stiano
attenti i deboli di cuore.

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