Il caso

Maltempo, si aggrava la frana di Rezzo: con la pioggia torna la paura

Il sindaco Renato Adorno: «I costi rischiano di diventare ingestibili»

Rezzo.  Un rigagnolo d’acqua che scorre in mezzo a fango e detriti e si fa strada fino a valle. E’ l’immagine di una giornata di pioggia arrivata a cadere copiosa minacciando di peggiorare la situazione, già difficile, a Rezzo, piccolo comune dell’alta valle Arroscia.

Il primo cittadino di Rezzo Renato Adorno raggiunto telefonicamente a casa dove sta trascorrendo la convalescenza a seguito di un incidente conferma che, nonostante le copiose piogge che hanno interessato l’entroterra nelle ultime ore, il fronte franoso di Cenova ha tenuto.

«Le barriere di contenimento hanno tenuto -spiega Adornoma ogni volta vanno svuotate e ciò comporta un costo elevatissimo. Saremo costretti a chiedere lo stato di aggravamento perché i fondi alluvionali stanno terminando».

Rezzo porta ancora i segni della pesante alluvione che lo ha colpito nel dicembre dello scorso anno, quando uno smottamento franoso portò metri e metri di fango a inghiottire l’oratorio dei Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista di Cenova, risalente al XVI-XVII° secolo, frazione del Comune. La frana, da quel momento, non ha mai smesso di muoversi e nelle giornate di pioggia torna l’incubo di evacuazione per i residenti

«Per il momento, essendo in di deroga spendiamo 20mila euro a ogni svuotamento, ma andando a regime, i costi arriveranno fino a 50mila con uno spiegamento di mezzi veramente imponente», conclude Adorno.

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