Imperia. Un nonno scrive una lettera di risposta alle dichiarazioni, pubblicate sul nostro giornale, dell’educatrice Margherita riguardo alla riapertura dei centri estivi dai 0 ai 3 anni.
«Gentile educatrice, se lei è preoccupata per la sua salute, stia a casa. Sono un nonno che, stante le sue idee, non potrebbe accudire i suoi nipoti perché diabetico, ma li accudisco lo stesso e con piacere. Ma lei si è mai posta il problema delle famiglie che non hanno nessuno e che non possono permettersi una ragazza che accudisca i figli?
Lei è in cassa integrazione e, da quanto leggo, la riceve. C’è una miriade di gente che non l’ha ricevuta. Lo sa quanta gente è stata aiutata per mangiare dal volontariato? ( Lo dico con cognizione di causa ) Provi a mettersi nei loro panni. O bere o affogare. Lei stia a casa ma faccia muovere il Paese e la sua economia. Abbiamo tre alternative, restare col Paese chiuso, aprirlo o morire di fame. Veda lei, io sono per aprire e far rivivere ai nostri bambini la loro età» – scrive il nonno Nuccio Longhitano.
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