Il caso

Sanremo, no dei dirigenti al reintegro dei comunali di Casa Serena. Passeranno al privato

Incontro tra una delegazione di dipendenti e l'assessore Silvana Ormea. In vista battaglia legale

Protesta Casa Serena

Sanremo. I dieci dipendenti comunali impiegati presso la casa di riposo municipale di Poggio, Casa Serena, verranno trasferiti al privato al momento dell’intervenuta vendita della residenza, così come stabilito dal Comune. E’ questa la decisione comunicata dall’assessore al Patrimonio Silvana Ormea a una delegazione di lavoratori, in un incontro disteso, nonostante la tensione tra le parti, che si è tenuto questo pomeriggio.

L’epilogo del tutto amaro per il personale assunto da Palazzo Bellevue, è arrivato al termine di un lungo confronto tra sindaci e assessori, i dirigenti comunali e il segretario generale Tommaso La Mendola. Sarebbero stati “i tecnici”, secondo quanto trapelato dal colloquio pomeridiano, che avrebbero “imposto” all’amministrazione Biancheri il “niet” al riassorbimento dei dipendenti presso l’ente locale.

Un parere fatto proprio dall’Amministrazione nonostante la Corte dei Conti, interpellata della questione dallo stesso Comune, avesse chiarito, lo scorso marzo, che il passaggio di lavoratori comunali impiegati presso una struttura distaccata a un ente privato, non è da considerarsi un automatismo. Ergo, secondo i giudici contabili, rimane una prerogativa della politica (su consiglio dei tecnici) stabilire la sorte dei comunali che si vengano a trovare in questa situazione.

«Di noi se ne sono lavati le mani, spiega amareggiato Cologero Caruana, da trent’anni operatore tecnico del Comune, impiegato con funzioni di guardiano a Casa Serena, che ha partecipato all’incontro di oggi e abbandonando la riunione, in uno scatto di rabbia, appena ricevuta la cattiva notizia. Prima c’è stato il parare della Corte dei Conti con il quale si è detto che il passaggio del personale da pubblico a privato non era automatico. Dopo abbiamo saputo che ci sono posti liberi nella pianta organica del municipio… Eppure, nonostante ci sia una parte della maggioranza che ci ha difeso, oltre al consiglio si era espresso all’unanimità per noi, siamo finiti per essere stati scartati».

Lo sfogo di Calogero continua: «C’è stato detto che tutta Casa Serena è un debito, ma noi non siamo stati assunti da Casa Serena, bensì dal Comune. E dire che questa amministrazione era l’unica che avevo sostenuto apertamente da tanto tempo… Bel ringraziamento dopo trent’anni di servizio».

Adesso alle porte si preannuncia una nuova battaglia legale. La delegazione che ha partecipato all’incontro di oggi conclude lapidariamente: «Ci rivolgeremo ai nostri avvocati per far partire una prima diffida legale».

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