La richiesta

Vallecrosia, consigliere Perri: «Bando per spiagge libere attrezzate non è congruo a decreti anti Covid-19»

Il consigliere di minoranza chiede l'annullamento della gara

Vallecrosia«Il bando per assegnare la gestione di tre spiagge libere attrezzate a Vallecrosia non è congruo ai decreti ministeriali emanati per fronteggiare l’emergenza Covid-19». A dichiararlo, tramite un video in cui spiega nei dettagli la sua posizione, è il consigliere di minoranza Fabio Perri (Voi con Noi).

Dopo un breve excursus sulla decisione di creare spiagge libere attrezzate a Vallecrosia, la cui idea di realizzazione nasce nel 2011 ai tempi dell’amministrazione guidata dall’attuale sindaco Armando Biasi, con Perri come assessore al Turismo, Commercio e Bilancio, lo stesso Perri illustra l’inopportunità di bandire oggi una gara simile.  «Il progetto è stato pensato nel 2011, siamo arrivati al 2020, dopo 9 anni, per far partire il bando di gara – dichiara il consigliere –  E quando viene bandito il progetto? In piena pandemia mondiale». Sull’albo pretorio online del sito web del Comune, infatti, il bando viene pubblicato il 2 di aprile con scadenza il 25 maggio.

La richiesta di annullare il bando, e sospendere la gara rimandandola al 2021 è motivata da diversi aspetti. «In primis perché non è congruo ai decreti ministeriali. Non è congruo ai DPCM emanati fino ad oggi dal presidente del consiglio e non sarà congruo neanche ai DPCM che saranno emanati alla fine della cosiddetta FASE 1 dell’emergenza Coronavirus – dichiara Perri -. E’ stata data la possibilità di partire con la messa in sicurezza delle spiagge, ma è stato già detto che ci saranno delle regole da rispettare. Una delle prime è quella di rispettare la distanza di sicurezza». Secondo i calcoli effettuati dal consigliere, che si è basato su quanto inserito nel capitolato di gara, il progetto prevede che la distanza minima tra i paletti dell’ombrellone dovrà essere di 2,50 metri tra le file e di 2 metri tra ombrelloni della stessa fila. «Questo andava bene prima dell’emergenza – spiega – Ma oggi, con i nuovi decreti, non sarà più possibile, perché oggi le distanze di sicurezza sono aumentate, sono diventate il doppio rispetto a quelle che erano prima». Insomma, se a fronte di una spesa per realizzare la spiaggia che, sempre secondo stime, dovrebbe aggirarsi intorno ai 250mila euro, si poteva contare, prima dell’emergenza, su circa 90 lettini, in tempi di Covid-19 i posti disponibili saranno la metà.

Campo da beach volley. Delle tre spiagge libere attrezzate, che hanno temi diversi, una è dedicata allo “sport”. In questa, si legge, è obbligatorio realizzare un campo da beach volley. «Ma ci potremo giocare? O non si potrà a causa della pandamia? – si chiede Perri -. E se non si potrà, a cosa servirà costruirlo?».

Chiosco. «Altro elemento non congruo», esordisce il consigliere. «Il chiosco del progetto è bellissimo, e faccio i complimenti all’architetto, ma prevede la realizzazione di un bancone bar di quasi 14 metri lineari – spiega -. Ma a cosa serve se non sarà  possibile né somministrare né consumare alimenti e bevande al bancone». 

 

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