La lettera

Sanremo, una lettrice ringrazia l’Arma dei carabinieri: «Ero in difficoltà, mi hanno aiutata»

Veronica ha deciso di dire grazie al Luogotenente Paolo Farchetti che l'ha sostenuta durante la malattia del marito, anche lui carabiniere

carabinieri generica

Sanremo. Veronica Parisi ha scritto una lettera che ha deciso di inviare al nostro giornale per ringraziare l’arma dei carabinieri di Sanremo:

«Nella vita ci sono cose che cerchi ed altre che ti vengono a cercare ed è proprio quando ti colgono impreparata che lasciano il segno. Il 4 marzo 2020 mio marito si ammala, il medico pensa ad una semplice influenza che si rivela poi essere una brutta polmonite bilaterale.

L’incubo ha inizio ed io e mio figlio, vista l’emergenza sanitaria nel mondo a causa del Covid-19 rimaniamo in isolamento, mentre lui viene ricoverato nel reparto infettivi dell’ospedale di Sanremo per sospetto contagio da Coronavirus. La disperazione e la paura di non riuscire a comunicare per avere notizie sul suo stato di salute prende il sopravvento sulle nostre vite.

Ricordo la mia prima chiamata al comandante della stazione carabinieri di Sanremo, luogotenente Paolo Farchetti. Piangevo e lo supplicavo di aiutare mio marito, carabiniere in congedo dopo 32 anni di servizio presso l’arma dei Carabinieri. Avvertivo che la situazione si aggravava ed il suo stato di salute peggiorava, perché non rispondeva alle terapie.

Da quel momento il luogotenente non ci ha più abbondati. Ogni singolo giorno oltre al suo dovere di informarci sull’evolversi dello scenario di emergenza in città, ci rincuorava, ci incoraggiava, ci assicurava sulla guarigione di mio marito, del padre di mio figlio e lo faceva anche se i bollettini medici purtroppo ci raccontavano il contrario. Poi arriva il trasferimento in medicina di media intensità a Bordighera.

Noi familiari comunque nemmeno lì potevamo fargli visita. Il comandante continua oltre al suo lavoro a supportarmi burocraticamente con le autocertificazioni e con affetto a vigilare sugli spostamenti che effettuavo solo esclusivamente per far avere a mio marito cambi di biancheria per la sua permanenza in isolamento. Finalmente il 28 marzo, il comandante mi firma l’ultima autocertificazione per assoluta priorità andavo a prendere mio marito, lo dimettevano per continuare la convalescenza a casa perché questa battaglia mio marito l’ha vinta.

Oggi ho scelto di scrivere questa breve lettera per ringraziare pubblicamente colui che mi è stato vicino con fierezza, col suo dire e con la sua devozione, colui che mi ha fatto sentire parte di una grande famiglia come l’Arma dei Carabinieri, colui che ha dato la speranza a me, ma anche il coraggio a mio marito con brevi e costanti contatti telefonici che scacciavano anche per pochi minuti la depressione di essere solo ad affrontare il dolore fisico e la lontananza dai suoi cari.

Oltre il dovere istituzionale, fedele e morale di militare il comandante Paolo Farchetti è stato un esempio di umanità e vicinanza e voglio sottolinearlo perché solo oggi uomini come lui vengono chiamati eroi, ma sono anche coloro che deridete, sputate, picchiate, oltraggiate, minacciate e non in ultimo uccidete.

Io che ho fatto miei i valori di questi uomini sposandone uno, vi dico orgogliosamente di rispettarli sempre e onorarli perché le medaglie più importanti non le hanno appese solo sulle giacche della divisa, loro le portano con fierezza nell’anima.

Concludo con un profondo ringraziamento personale e doveroso al comandante luogotenente Paolo Farchetti che fedelmente continua la sua vicinanza alla nostra famiglia. Veronica, la moglie del carabiniere».

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