L'aggiornamento

Il governatore Toti conferma: «Scuole riaperte da mercoledì se dotate delle misure igieniche necessarie»

I ragazzi dovranno portare il certificato solo in caso di malattia infettiva. Rimane chiusa l'Università ma si terranno esami o sessioni di laurea che non si possono rimandare

Genova. «Le scuole torneranno ad aprire a partire da mercoledì 4 marzo ove ottemperino ai dispositivi necessari a garantire sicurezza ed igiene, uno per tutti i distributori con disinfettante per le mani fuori dalle aule, oltre, naturalmente, alle pulizie straordinarie. Martedì sera faremo il punto. L’Università, invece, viene chiusa per tutta la settimana, fatta eccezione per i le attività considerate gravemente pregiudizievoli del ciclo di studi da parte dei competenti organi dell’Università, come esami o sessioni di laurea che non si possono rimandare. Chiuse ai nuovi ingressi anche le residenze universitarie per l’intera settimana fino alla mezzanotte dell’8 marzo.

Da domani saranno riaperti i musei con particolari prescrizioni per le comitive numerose, l’obiettivo è garantire la sicurezza e dosare il numero delle persone. Se ci sono state incomprensioni è dovuto alla situazione al cambiamenti  che avvenivano ora per ora». Il presidente della Regione Giovanni Toti, conferma la riapertura delle scuole in tutte la Liguria alle condizioni illustrate dal governatore nel punto stampa serale.

Il certificato medico per il rientro a scuola verrà richiesto solo per malattia infettiva ha precisato l’assessore all’Istruzione Ilaria Cavo. I dispositivi dovranno essere forniti dal Miur, il ministero dell’Istruzione che potrebbe anche rivolgersi alla Protezione civile. Le scuole in provincia di Imperiua rimarranno chiuse, quindi, lunedì e martedì, almeno.

Nella provincia di Savona per decreto del presidente del consiglio restano in vigore le limitazioni, ovvero chiusura dei teatri, divieto di manifestazioni con pubblico.

Confermato il numero dei contagi sul territorio ligure, sono una ventina. Per quanto riguarda gli alberghi di Alassio e Laigueglia  si sta completando l’accompagnamento presso i loro domicili o negli ospedali delle  regioni di provenienza. Resteranno, quindi, i soli titolari e i dipendenti.

Il Dipartimento del Turismo sta ragionando sulla possibilità di verifiche sui gruppi provenienti dalle zone a rischio in maniera  più strutturato, responsabilizzando i titolari degli alberghi che dovranno  la presenza di gruppi lombardi.

Ordinanza n. 2-2020

«Ringrazio tutti gli operatori, i medici, i sanitari e i volontari per il lavoro svolto finora – ha dichiarato la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia VialeConfermati al momento 21 positivi sul nostro territorio. Le novità riguardano un caso positivo a Rapallo e due positivi a Laigueglia. Un soggetto che è in corso di valutazione rispetto al tampone, la persona proveniente da Singapore in volo aereo, è risultato negativo».

«Per quanto riguarda il Dpcm individua un protocollo e una procedura chiara per la sorveglianza attiva, non si discosta da quello che avevamo già messo in atto, però con precisione viene indicato esattamente il percorso che deve attivare il cittadino nell’autodenunciarsi rispetto ad eventuali contatti stretti o provenienze da territori contagiati. Viene indicato esattamente tutto il percorso, chi fa che cosa a partire dal medico generale fino alle procedure del 118. Le persone che presentono comparsa di sintomi non devono essere ospedalizzate ma possono proseguire la sorveglianza attiva nel proprio domicilio».

«L’atto è stato inviato a tutti i gestori e le aziende ospedaliere di Alisa, quindi rimarrà come regola di accesso per tutelare i soggetti più fragili, le persone ricoverate negli ospedali e quelle che si trovano nelle residenze sanitarie» – specifica la Viale.

«Il Dpcm – conclude l’Assessore regionale alla Sanità – introduce alcune regole che dovranno cambiare le abitudini della vita di tutti i cittadini liguri a partire da tutte le regole igienico sanitarie ormai ben note, come lavarsi le mani o pulire le superfici – aggiunge Viale – Una novità: usare mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si assistono persone malate. Non bisogna utilizzare in modo inappropriato le mascherine classiche. Importante il mantenimento di distanza nei rapporti ed evitare luoghi affollati. Gli accorgimenti in quelle che sono le modalità di accesso dei servizi è una regola che dovrà essere mantenuta».

«Abbiamo lavorato nelle ultime ore per cercare di accompagnare a casa tutti coloro che si trovavano nelle strutture alberghiere della nostra regione per poter fare la quarantena a casa – ha detto l’assessore alla Protezione civile Giacomo GiampedroneVi è stato un lavoro stretto tra Croce Rossa, dipartimento nazionale e nostro dipartimento regionale. Sarà il nostro modo di procedere da adesso fino a quando durerà l’emergenza. Credo che su questa modalità si stiano orientando anche tutte le prefetture. Partono in questi minuti tutti coloro che sono residenti nelle zone rosse e in tarda serata partiranno anche i cittadini della provincia di Cremona ospiti dell’hotel di Laigueglia. Usciamo così dall’emergenza di protezione civile».

L’infettivologo di Alisa Filippo Ansaldi ha sottolineato il cambiamento del quadro epidemiologico. «Stiamo passando a una fase di mitigazione dell’impatto – ha detto Ansaldi – La sorveglianza messa in atto ha proprio l’obiettivo di limitare la circolazione del virus e dare una risposta più adeguata ai cittadini».

SAVONA

A Savona restano in vigore per un’altra settimana le normative e le limitazioni che fino ad oggi sono presenti su tutta la Liguria con chiusura dei teatri e divieto di manifestazioni. Tutto questo sulla base della divisione del paese in tre aree effettuata dal Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri. La prima area contenuta nell’allegato 1 con gli 11 comuni della zona rossa, la seconda area contenuta nell’allegato 2 con le tre regioni: Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e le province di Pesaro e Urbano e Savona e poi tutto il territorio nazionale dove sono in vigore una serie di provvedimenti per limitare il contagio che non prevedono però specifiche chiusure .

SITUAZIONE CORONAVIRUS DA TASK FORCE ALISA

PAZIENTI IN SORVEGLIANZA ATTIVA
ASL 1- 14
ASL2-111
ASL 3-63
ASL4-45
ASL5-139
CONTAGIATI ATTUALMENTE IN TERRITORIO IN LIGURE
Asl 4-1
Asl 1-1
Asl 5-1
Asl 2 18
CONTAGIATI RICOVERATI CON BOLLETTINO MEDICO
Asl 1-1 buone condizioni salute (ricovero ospedale Sanremo)
Asl 2-1 buone condizioni salute (ricovero ospedale Savona)
Asl 3-7, di cui 5 in buone condizioni, 1 condizioni discrete, 1 in terapia intensiva (in lieve miglioramento) (ricovero ospedale San Martino)
Asl5-1 buone condizioni (ricovero ospedale Sant’Andrea La Spezia)

 CHIAMATE 112
Aggiornamento dalle 00:00 alle 17

Chiamate totali alla Centrale 112 Liguria: 1664 (2677 nelle 24 ore)
Chiamate gestite: 1606 (2433)
• Transitate al PSAP2: 912 (1449)
• Filtrate: 694 (984)
Informazioni: 73 (116)
Altro: 58 (244)

Chiamate passate alle cinque centrali dell’emergenza sanitaria: 610 (952)
• 118 Genova: 265 (399)
• 118 Savona: 101 (168)
• 118 Imperia: 105 (156)
• 118 La Spezia: 64 (111)
• 118: Lavagna: 61 (100)
• Altri fuori Regione: 14 (19)

Chiamate per Coronavirus
Dati delle chiamate per Coronavirus (aggiornati alle ore 17 di oggi): 73 (106 nelle 24 ore)
43 (67nelle 24 ore), sono state trasferite alle 5 centrali 118 della Liguria
8 (10) sono state trasferite ai reperibili di igiene delle diverse ASL dicendo agli utenti di rimanere a casa, non recarsi in PS e che verranno ricontattati
22 (29) che volevano solo informazioni è stato fornito il numero nazionale 1500

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