Il caso

Dal Nord Italia richieste agli hotel per comitive: turisti stoppati a Diano dai vigili

I tour operator rischiavano la denuncia

Coronavirus, controlli della polizia municipale di Diano

Diano Marina. «Pronto, buongiorno siamo un’agenzia di viaggi  di…  Siete aperti, accogliete gruppi di turisti?»  È questo il tenore della telefonata che diversi titolari di strutture alberghiere della Città degli aranci hanno ricevuto da parte di tour operator del Nord Italia, anche dopo l’emissione dell’ultimo decreto del presidente del consiglio che restringe gli spostamenti a cause ben precise e giustificate.

Gli agenti della polizia locale di Diano venuti a conoscenza dei tentativi di prenotazione si sono subito attivati per bloccare sul nascere questo tipo di iniziative contrarie al decreto. Infatti, se non è obbligatorio chiudere gli alberghi è sicuramente vietato spostarsi da un territorio all’altro, e se è ammesso, solo per compravate ragioni di lavoro, di necessità e urgenza.

«C’è sempre qualcuno che continua a fare il furbo – spiega il comandante della polizia locale Franco Mistrettaper fortuna nessuno dei nostri albergatori c’è cascato, ma abbiamo dovuto avvertire le agenzie scorrette che se avessero continuato con queste richieste saremmo stati costretti a denunciarli».

Nel frattempo si sono rarefatte le uscite dei turisti lombardi e piemontesi delle seconde case rimaste nel Golfo che nei giorni scorsi anche dopo l’emissione del decreto affollavano la passeggiata di Diano provenienti anche dai centri vicini.

«La situazione -conclude Mistretta è sotto controllo, la gente finalmente ha capito. Il coprifuoco è praticamente totale, stiamo controllando gli ultimi hotel aperti e i campeggi ma le persone non sembrano più allontanarsi se non per le esigenze concesse».

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