Per il sociale

Sanremo, Don Rito Alvarez ospite del Rotary Club

Con la Fondazione "Oasis de Amor y Paz ONG" sta cercando di aiutare i bambini della sua colombia

Ospedaletti - Loanesi, i goal

Sanremo. Giovedì sera presso l’albergo Paradiso il Rotary Club ha avuto come relatore Don Rito Alvarez, colombiano, parroco da molti anni nella nostra diocesi e molto conosciuto che ci ha raccontato la realtà dei contadini del Catatumbo. Don Rito originario della regione ha trascorso la sua infanzia nel villaggio, nel cuore della regione al nord est del paese, dove i suoi genitori coltivavano caffè.

Cresciuto in una famiglia molto religiosa, Don Rito a 21 anni ha deciso di dedicare la sua vita agli altri e alla chiamata del Vangelo. Il suo percorso di prete lo ha portato in Italia nelle terre di confine, intorno a Ventimiglia, che sono diventate poi la sua casa.

Con la Fondazione “Fundación Oasis de Amor y Paz ONG” sta cercando di aiutare i bambini locali, cercando di farli studiare e indirizzarli verso una professione per evitare che rimangano intrappolati nel mondo dei narcos. Il sacerdote ha raccontato che “Il bambino arrabbiato non bisogna lasciarlo arrabbiato” per cui dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili al fine di aiutare questi bimbi ad uscire da questa realtà per evitare che diventino delinquenti di conseguenza . Un bimbo a cui hanno ucciso la madre da bambino è diventato un criminale, realtà distanti anni luce dalle nostre.

Parliamo di territori di guerra e di guerriglia in cui i bambini lavorano tutto il giorno nelle coltivazioni di coca.
La fondazione è iniziata con 10 ragazzi ed ad oggi se ne contano almeno 100. L’istituto si chiama “La casa degli angeli” e prende il nome dalla Parrocchia degli Angeli di Sanremo che ha sostenuto la sua costruzione.
La fondazione sta provando a sostituire la coltivazione di coca con il caffè, ma problemi culturali e prettamente economici lo rendono molto difficoltoso.

Le minacce frequenti e il rischio di ritorsioni rimane la sua più grande preoccupazione. Don Rito è stato accompagnato da un volontario dell’associazione, il giovanissimo Yann De Vicentiis, ragazzo che ha trascorso più volte periodi molto lunghi in Colombia e che ci ha mostrato un video documentario molto bello e toccante, una serie di domande legate alla vita dei piccoli e dei meno piccoli ospiti della comunità.
Le risposte tenere, tristi, gioiose in un mix davvero ricco di emozioni ci ha dato molto da pensare.

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