"gatto sarvægo”

Alla scoperta di Paolo Rossi, il fotografo naturalista “etico” che per primo ha filmato un gatto selvatico libero in Liguria fotogallery

«A volte vorrei sdoppiarmi, vorrei che una parte di me restasse a cercare animali selvatici in provincia di Genova e l'altra se ne andasse in giro sulle Alpi Liguri»

Genova. «Cerco e fotografo lupi in Italia e sull’appennino ligure da circa vent’anni. Non mi interessa realizzare una moltitudine di foto, preferisco incontrarli una volta all’anno ma immortalarli negli ambienti che piacciono a me: i crinali selvaggi sopra i 1.400 m dove i segni della civiltà umana sono pochissimi». Chi parla è Paolo Rossi, il fotografo naturalista che per primo, insieme al suo collega Nicola Rebora, ha immortalato in un video un gatto selvatico, allo stato brado, nel territorio ligure. L’animale era stato ripreso da una foto trappola piazzata nei boschi della Val Trebbia. Ma non è sempre con quel tipo di dispositivo che Rossi “cattura le sue prede” e non sempre i suoi incontri sono piacevoli come quelli con gli abitanti del bosco.

«A volte incontro bracconieri, documento anche questo e talvolta collaboro con i carabinieri forestali – spiega Paolo – Non cerco i lupi dove penso abbiano la tana in primavera o nelle zone dove si riposano, non voglio disturbarli,mi limito ad aspettarli sui crinali, dove passano di rado. Nel mio ultimo libro “Le ombre tra i faggi” c’è una foto nella neve che mi è costata circa 8 anni di appostamenti non consecutivi. Le persone mi sostengono in vari modi, anche cercando lupi con me in natura. Uso i social solo per pubblicizzare il mio lavoro (li ritengo un mezzo, non un fine). Il mio fine è cercare creature che in natura sono superiori a me perché quando cerco e studio creature più “sveglie” di me, imparo sempre qualcosa di nuovo. E come si faceva una volta, mostro le mie foto attraverso libri e mostre. Le persone possono sostenermi e conoscermi attraverso il mio sito: www.paolorossi.it. L’eccezionale scoperta del gatto selvatico è stata una splendida conseguenza del mio lavoro sempre a spasso tra i boschi e grazie al crowdfunding chiunque può sostenere il mio futuro (e terzo) documentario sulla creatura più elusiva dei boschi liguri».

Il fotografo non è però solo nelle sue imprese: «Per citare alcuni miei compagni di avventure oltre a Nicola: Dario Casarini, Alessandro Ghiggi e Mattia Parodi. Senza la loro collaborazione, il futuro film (e libro) sul gatto selvatico, forse non vedrebbero mai la luce».

Quel che distingue Paolo da molti altri che hanno la sua stessa passione è però una certa etica adottata nel condurre i suoi appostamenti e ricerche: «Per quello che riguarda la ricerca del gatto abbiamo cercato di creare meno impatto possibile al bosco – dice Rossi – Non abbiamo usato attrattivi di nessun genere, visto che lasciare cibo è illegale e lasciar attrattivi naturali non ci avrebbe permesso di registrare e filmare comportamenti e atteggiamenti completamente spontanei e naturali dell’animale».

Non è da escludere che un giorno il fotografo venga a trovarci nella nostra provincia: «A volte vorrei sdoppiarmi, vorrei che una parte di me restasse a cercare animali selvatici in provincia di Genova e l’altra se ne andasse in giro sulle Alpi Liguri, a documentare una parte straordinaria della Liguria (ma per me un po scomoda da raggiungere): quella che in pochissimi chilometri ha il mare da una parte e cime alpine dall’altra. Provo tanta tenerezza per i liguri che se ne vanno in giro per il mondo e non conoscono nulla del proprio entroterra, ma forse sta anche qui il suo fascino: una wilderness per pochi amatori».

CLICCA QUI  per accedere alla raccolta fondi finalizzata alla realizzazione del film sul gatto selvatico.

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