Il caso

Amelia Narciso: «Altro che “derby fascisti-comunisti”, il 25 aprile nel 2019 ha più senso che mai»

La responsabile di Anpi Imperia difende la festa della Liberazione da chi sostiene che oggi non ha più alcun valore

Riviera24 - Speciale 25 aprile

Imperia. «Altro che “derby fascisti-comunisti”*, festeggiare il 25 aprile nel 2019 ha più senso che mai». Facendo il verso alla grossolana sintesi storica con cui il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato di non prendere parte alle celebrazioni della festa nazionale della Liberazione per recarsi invece a Corleone, in Sicilia, in nome della lotta contro la mafia, Amelia Narciso, responsabile della sezione provinciale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, difende quella lotta per la conquista della libertà, della democrazia e della Costituzione su cui alcuni oggi si domandano il valore.

«Il 25 aprile non è una partita a pallone – spiega l’attivissima Amelia –. È una giornata di festa nata per ricordare la fine di un periodo di dittatura e violenza, di miseria morale oltreché fisica imposta al popolo italiano. È la prova della capacità che hanno avuto alcuni di ragionare in maniera diversa, facendo i conti con la propria coscienza e poi ribellarsi. Festeggiare il 25 aprile è per gli italiani quasi un dovere, perché è costato sangue, sofferenza, paura. Noi dobbiamo continuare a ricordare il sacrificio di chi ha combattuto per la nostra libertà, glielo dobbiamo».

Istituita per decreto dal governo De Gasperi nel 1946, la Festa della Liberazione negli ultimi anni è diventata pretesto per evocare fantasmi, fanatismi, per scagliarsi gli uni contro gli altri. Per Amelia, è e resterà sempre «un tesoro che abbiamo ereditato e che dobbiamo custodire. È terribile vedere la nostra Costituzione rosicchiata dall’ignoranza e dalla non conoscenza. Volutamente oggi viene ignorata proprio da chi dovrebbe difenderla e rappresentarla. Le istituzioni stanno giocando con la popolazione, lavorano sulla pancia, sulle emozioni più animalesche della gente. Come è possibile che un ministro degli interni dica “Siamo pronti alle armi?”: qui si stanno violando i dettami della Costituzione che viene di fatto scavalcata».

«È agghiacciante vedere come si stanno lasciando impunite le forme di razzismo e omofobia – sottolinea la responsabile di Anpi Imperia –. Si parla spesso di nuovi fascismi: è vero, ci sono eccome ma non sono “nuovi”, a questi movimenti si è arrivati lungo un percorso storico che trova inizio nella guerra fredda, quando la Resistenza e la lotta partigiana vennero associate al comunismo dell’Urss, il comunismo da abbattere. Lentamente i veri valori della lotta per la libertà dai totalitarismi e per la democrazia sono stati messi a tacere. Ma noi siamo consapevoli che non scompariranno, perché parliamo delle radici di un popolo, della sua memoria, della sua identità. Rinnegandole dovremo rinnegare tutte le nostre radici culturali come quella greco-latina o cristiana. Non ci dimenticheremo mai della Residenza, la Resistenza è un sentimento che va oltre lo spazio e il tempo».

*«Il 25 aprile ci saranno i cortei, i partigiani e i contro-partigiani e i rossi e i neri e i verdi e i gialli. Siamo nel 2019 e mi interessa poco il derby fascisti-comunisti. Mi interessa il futuro del nostro paese». Queste le parole con cui, tramite una diretta Facebook, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato di non partecipare alle celebrazioni della festa nazionale della Liberazione. 

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