Mandeo

Taggia, diventa definitiva la condanna a Mario Mandarano: ai domiciliari per dieci mesi

Le indagini, come risultato durante il processo, si sono basate sulle intercettazioni telefoniche di conversazioni confidenziali tra Pardeo e la fidanzata russa

Mario Mandarano

Taggia.  Martedì scorso i carabinieri della compagnia di Sanremo hanno tratto in arresto Mario Mandarano, 59 anni, per una condanna a dieci mesi di reclusione diventata definitiva dopo il passaggio in Cassazione.
Mandarano, difeso dall’avvocato Marco Bosio, era finito nel mirino degli inquirenti nell’ambito dell’indagine antidroga denominata “Mandeo” dal nome dei due protagonisti: il principale implicato Pietro Pardeo e, appunto, Mario Mandarano. Le indagini, come risultato durante il processo, si sono basate sulle intercettazioni telefoniche di conversazioni confidenziali tra Pardeo e la compagna russa alla quale l’uomo raccontava di traffici di droga dei quali sarebbe stato partecipe anche Mandarano. Quest’ultimo ha sempre sostenuto che Pietro Pardeo fosse un millantatore.

Dopo una serie di ricorsi, promossi dal suo legale, Mandarano è stato condannato in continuazione del reato contestato in materia di stupefacenti per un’altra vicenda legata al possesso di hashish che lo aveva portato a una condanna a cinque anni in primo grado.

Oltre ai reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, il cinquantanovenne, che non ha mai voluto collaborare con la giustizia, ha alle spalle una condanna per detenzione di armi (dopo che nel 2003 era stato trovato in possesso, tra l’altro, di bombe a mano e mitragliatrici).

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