Tribunale

Imperia, morte del 15enne Maragliotti: il pm chiede assoluzione medico curante

Parte civile chiede trasmissione atti in Procura per valutare posizione di altri due medici

matteo maragliotti

Imperia. Il pubblico ministero Francesca Sussarellu ha chiesto l’assoluzione per Roberta Thomatis, medico di famiglia, accusata di omicidio colposo per la morte di Matteo Maragliotti: il ballerino 15enne di Pontedassio deceduto nel gennaio del 2013 presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale Borea di Sanremo per un’infezione cerebrale.
Secondo il pm, le conclusioni scritte nella perizia disposta dal giudice Massimiliano Botti e affidata al medico legale Yao Chen, all’infettivologo Renato Maserati e al neurologo Paolo Brambilla), non lascia dubbi circa la non colpevolezza dell’imputata, per la quale è stata richiesta l’assoluzione per non aver commesso il fatto.

La requisitoria del pubblico ministero, che ha ricostruito brevemente la vicenda giudiziaria, è stata confutata dagli avvocati dei genitori di Matteo, Franco Maragliotti e Sabrina Bonfadelli, che si sono costituiti parte civile nel processo. Secondo i legali, che hanno chiesto una condanna per la Thomatis, le responsabilità del medico curante di Matteo sono evidenti, in quanto la dottoressa, che inizialmente aveva formulato una diagnosi di sinusite e prescritto antibiotici al ragazzo, avrebbe poi “dimenticato” la sua stessa diagnosi quando il medico del pronto soccorso dell’ospedale di Imperia Sebastiano Fichera (non imputato), al quale il giovane si era rivolto su consiglio della stessa Thomatis, lo ha dimesso con una diagnosi di sospetta mononucleosi.

“A Matteo è stato tolto il diritto alla vita”, hanno affermato gli avvocati al termine di una lunga arringa, “La sua morte è dovuta ad una erronea valutazione di un esame da parte del medico che l’aveva in cura e dalla sospensione dell’antibiotico”.

Oltre a chiedere una condanna per la dottoressa Roberta Thomatis, gli avvocati della parte civile hanno chiesto la trasmissione agli atti alla Procura affinché vengano valutate le posizioni del medico del pronto soccorso Massimo Fichera e del neurochirurgo Filippo Badaloni.

Il prossimo 10 dicembre il giudice ascolterà eventuali repliche. Poi la sentenza.

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