Ambiente

Sempre meno terra sotto i nostri piedi, nel 2017 l’Imperiese ha perso il 7% di suolo

San Lorenzo al Mare, Santo Stefano al Mare e Riva Ligure i comuni che hanno perso più superficie naturale

Ventimiglia, cantiere porto

Provincia. Sempre meno terra sotto i nostri piedi. Nel 2017 la fetta di suolo dell’Imperiese consumata è arrivata al 7,8% per una superficie totale di 90 km2 e un incremento di 0,05 punti percentuali rispetto al 2016. È quanto emerge dal Rapporto sul consumo di suolo in Italia 2018 presentato dall’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).

Secondo la studio, la superficie naturale del nostro territorio, già di per sé un “fazzoletto”, si assottiglia anno dopo anno. Una perdita crescente di risorse ambientali fondamentali, dovuta «all’occupazione di superficie originariamente agricola, naturale o seminaturale», quindi alla «costruzione di nuovi edifici, fabbricati e insediamenti, all’espansione delle città», ma anche a dinamiche insediative, economiche e soprattutto demografiche, cioè alla crescita o al calo della popolazione.

Quanto ai dati rilevati dall’Ispra, San Lorenzo al Mare, Santo Stefano al Mare e Riva Ligure sono i comuni in cui il consumo di suolo nell’ultimo anno è stato maggiore, e sia a livello provinciale che, addirittura, regionale. 42,8; 40,6; e 40,0 è, rispetto a quella totale, la percentuale di superficie naturale persa nel corso dello scorso anno.

Considerando invece come unità di misura i chilometri quadrati, è Sanremo il comune con la più alta area di suolo consumato, 12 km2. La Città dei Fiori si trova al terzo posto della classifica regionale, dietro a Genova (58 km2) e La Spezia (15).

In un anno, quindi confrontando il periodo 2016-2017, è invece il comune di Chiusavecchia quello che presenta i valori maggiori di territorio consumato, +0,6%. Al riguardo, anche il piccolo paese della Valle Impero si trova sul gradino del podio più basso della Liguria, dove al primo posto troviamo Genova (6%) e La Spezia (1%).

Nel complesso, nel 2017 la terra ligure consumata è arrivata all’8,3%, per un’area di 450 km2 e un incremento di 0,05 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

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