Toni alzati

Sanremo, il consiglio comunale vota per difendere Gastroenterologia

Mercoledì è il giorno della conferenza dei sindaci. Alle 9 l'assessore alla sanità regionale Sonia Viale è attesa a Palazzo Bellevue

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Sanremo. Quello di ieri sera potrebbe essere definito come il prima consiglio comunale della campagna elettorale per le amministrative dell’anno prossimo.

Parole dure da parte di maggioranza ed opposizione sono state utilizzate nella discussione riguardante il declassamento del reparto di Gastroenterologia dell’ospedale Borea, decisa dalla giunta regionale contestualmente al declassamento del reparto di Chirurgia Vascolare di Imperia e che è diventata centrale nella seduta del parlamentino sanremese.

Una scelta che condanna la struttura matuziana a passare da ‘complessa’ a ‘semplice’, con la conseguenza che tutte le urgenze e i trattamenti più impegnativi siano delocalizzati nel savonese.

Ad aprire le danze è stata la consigliera Arrigoni del Movimento 5 Stelle: “Non è assolutamente vero, come sostiene l’assessore Sonia Viale, che non ci siano ripercussioni per il reparto diretto dal dottor Conio. Riteniamo essere una scortesia istituzionale l’aver snobbato la conferenza dei capigruppo che rappresenta tutta la città. Perché si accanisce con la nostra struttura d’eccellenza?”.

Sanremo Attiva con Robert Von Hackwitz spiega che discutere in consiglio del declassamento è stata un’extrema ratio: “Non ce ne sarebbe stato bisogno se la Viale non avesse ignorato le richieste di incontro urgente. Trasferire a Pietra Ligure la struttura complessa vuol dire non tenere conto delle specificità del nostro territorio, dove per percorre 20 chilometri ci vuole il doppio che in altre zone”.

“Da cittadino comune vedere Urologia passare ad Imperia e declassare Gastroenterologia e Chirugia Vascolare porta alla disaffezione dalla sanità pubblica e favorisce la privatizzazione”, commenta successivamente Fabio Ormea di Sanremo Insieme.

Il giro continua con il consigliere Mario Robaldo del Partito Democratico: “Continuare a svilire la nostra provincia non è sensato. E’ gravissimo che non sia stata data la possibilità di parlarne con la diretta interessata”.

Dai banchi di Sanremo al Centro prende parola Adriano Battistotti: “Di fronte a pratiche di questo genere occorre assumere un atteggiamento comune di difesa delle eccellenze del nostro territorio. I motivi per cui non ha senso declassare il reparto di Gastroenterologia sono evidenti. Per questo presentiamo un ordine del giorno, in modo da arrivare domani alla conferenza dei sindaci con un documento condiviso”.

Si alzano i toni quando il consigliere tira in causa l’assessore regionale Gianni Berrino, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, colpevole – secondo Battistotti – di aver votato da rappresentante della provincia la delibera del declassamento. Così come gli altri assessori Marco Scajola e la stessa Viale che nell’imperiese attingono i voti che permettono loro di essere eletti.

Presenta l’odg il suo firmatario Alessandro Sindoni: “Si poteva benissimo, per la legge, scegliere di far rimanere la struttura complessa a Sanremo. Un reparto che richiama pazienti da altre ragioni, nel quale i giovani chiedono di venire a fare tirocinio dal dottor Conio e che con una solo stanza riuscirebbe ad abbattere le liste d’attesa”.

La consigliera Antonella Basso, caposala al Borea, nel 2015 aveva raccolto 3000 firme per evitare lo spostamento di Urologia. Il suo è un intervento da operatrice del settore: “I problemi dell’ospedale non sono solo quelli di Gastroentorologia, ma dei 30 posti letto persi e che hanno messo in croce il Pronto Soccorso, una Medicina che se potenziata potrebbe offrire un servizio all’altezza del San Martino di Genova”.

“Quella delibera l’ho votata perché c’è un investimento di 28 milioni sull’ospedale di Sanremo”. Berrino non si tira indietro: “Immaginavo che la mia assenza sarebbe stata interpretata come una mancanza di volontà di confronto o oggetto di provocazione e così ho scelto di partecipareIl declassamento non porterà niente di meno da quello che abbiamo adesso”.

Luca Lombardi (Fdi): “La cronistoria dei rapporti tra istituzioni sembra dimostrare che non ci sia stata tutta questa volontà di parlarsi tra Comune e assessore Viale e gli altri consiglieri come l’assessore Berrino”.

Dopo due ore di discussione parla il sindaco Alberto Biancheri: “Ho ascoltato tutti gli interventi e vorrei ritornare a dei passaggi concreti. Torniamo a due anni fa. In tutte le conferenze dei sindaci a cui ho partecipato fino ad oggi era stato raggiunto un accordo di riorganizzazione dell’Asl 1 pagata con il trasferimento di Urologia ad Imperia. La credibilità della Regione si è persa nel momento in cui è stato disatteso che in cambio a Sanremo venisse creato l’unico punto nascita della provincia”.

La votazione simbolica si chiude con 17 voti a favore della proposta della maggioranza e due contrari. Lombardi e Berrino rimangono fermi sulle proprie posizioni.

Stamattina, a partire dalle ore 9, è attesa a Palazzo Bellevue nella conferenza dei sindaci dell’Asl 1 imperiese la vicepresidente di Regione Liguria e assessore alla sanità Sonia Viale, simbolo di questo taglio che ha indignato l’Amministrazione comunale, tanto da spingerla a lanciare una raccolta firme online parallela a quella dei 5Stelle, la quale ha raggiunto oltre 35 mila firme, e a votare un ordine del giorno a difesa della sanità della Città dei fiori.

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