Il caso

Sanremo, piazza Santa Brigida: bloccata l’intitolazione a Gin De Stefani

L'ultima proposta è di istituire un teatro nell'oratorio dell'ex chiesa sconsacrata e dedicarlo al poeta e commediografo

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Sanremo. Scoppia il caso all’interno del mondo culturale sulla mancata intitolazione di piazza Santa Brigida al commediografo e poeta matuziano Gin De Stefani.

Sembrava cosa avviata tra sicure sponde, dopo che la proposta era stata lanciata dal poeta locale Franco D’Imporzano, con il sostegno dell’Istituto di studi liguri, della Famija Sanremasca, l’Accademia della Pigna, il Circolo ligustico e la Federazione Operaia, per la quale De Stefani ha lavorato in molti progetti teatrali.

Anche il sindaco Alberto Biancheri aveva annunciato la ‘sorpresa’ proprio durante la consegna del premio San Romolo di cittadino benemerito a D’Imporzano, ovvero la delibera di Giunta con la quale l’Amministrazione ha confermato, fino a prova contraria, l’intitolazione della piazza.

Apriti cielo. Prima la reazione stizzita dei residenti e poi l’affondo di Pigna Mon Amour, altra istituzione culturale impegnata nel rilancio della città vecchia, apertamente di idea diversa.

Le lungaggini burocratiche che avevano accompagnato una presa di posizione definitiva del Comune si sono arenate di fronte al muro issato per ostacolare l’omaggio non tanto al poeta e commediografo, ma il cambio toponomastico di una piazza – risultato di un bombardamento – che di fatto non esiste sulle cartine, ma eccome nel cuore di chi la circonda.

Il lato caratteristico di questa vicenda di ‘liguritudine’, contraddistinta dal mugugno e dalla litigiosità anche quando le iniziative sono meritevoli, è data dal fatto che i protagonisti della diatriba dovrebbero essere proprio i futuri componenti della nascente Consulta comunale della cultura.

Pigna Mon Amour versus la Famija Sanremasca (in particolare il dito è stato puntato con Mino Casabianca, reo di aver scritto una lettera al sindaco sulla carta intestata del Coordinamento cittadino delle associazioni), le quali possono, secondo la bozza di regolamento approvata negli scorsi giorni dalla Giunta comunale, entrare di diritto nell’organismo comunale: un Consiglio di 15 membri al servizio dell’assessore competente.

Risultato: stop, tutto bloccato. Meglio evitare ripercussioni peggiori.

Per non buttare via il progetto, le associazioni stanno discutendo un’alternativa che potrebbe fare contenti gli uni e gli altri: dedicare al poeta l’ex chiesa sconsacrata di Santa Brigida, riscoperto oratorio, chiamandola ‘Teatro’ Gin De Stefani.

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