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Adottare un cane dal canile, i consigli dell’educatrice cinofila

Quando decidiamo di prendere un compagno a 4 zampe con noi è indispensabile la consapevolezza di quello che stiamo facendo

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Quando decidiamo di prendere un compagno a 4 zampe con noi è indispensabile la consapevolezza di quello che stiamo facendo. Sembra una cosa scontata da dire, forse, ma se così fosse non ci sarebbero così tanti abbandoni in strada o rinunce in canile, senza pensare ad altri finali, in ogni caso, poco piacevoli da descrivere.

Certo, le situazioni di emergenza possono sempre presentarsi ma, ammettiamolo, di solito si arriva alla classica “goccia che fa traboccare il vaso” in cui si manifesta un conflitto non più sostenibile tra cane e proprietario o in cui lo stesso si accorge che in realtà non lo voleva poi così tanto.

Adottare un cane togliendolo dal canile è un atto d’amore puro, pensiamoci bene: il canile non è proprio un villaggio benessere dotato di tutti i comfort per gli animali (ringrazio a nome di tutti gli addetti e i volontari che si occupano di loro), per un cane “finire in canile è come finire in prigione”: si sta in box tutto il tempo e si esce per l’ora d’aria.

Adottare un cane che ha vissuto in canile necessita di una forte presa di coscienza poiché il soggetto può aver sviluppato problemi comportamentali e ha bisogno di pazienza e cura per l’inserimento nella società.

Un cane che ha vissuto i primi momenti della sua infanzia (vedi https://www.riviera24.it/2016/11/i-periodi-sensibili-del-cane-da-quello-prenatale-al-giovanile-240413/) in un ambiente privo di stimoli adeguati, si troverà da adulto ad avere grosse difficoltà di adattamento con la paura che guiderà ogni sua mossa e spesso con l’aggressività come strumento principale per tenere lontano i potenziali pericoli e difendere le risorse.

Lo stress influisce su molti livelli, dalla capacità di rilassarsi all’apprendimento di nuove abilità per adattarsi al nuovo ambiente: ciò di cui hanno principalmente bisogno i cani appena portati a casa è la tranquillità, per potersi rilassare e riposare.

Questo vuol dire che non dobbiamo investire il nuovo arrivato di troppe attenzioni poiché ha bisogno di tempo per capire dove si trova e con chi.

Mi preme dire che fare le coccole dal lato umano si può pensare sia la cosa giusta, ma ricordiamoci che non tutti i cani amano il contatto fisico e sopportano di essere toccati, con il tempo potremo abituarli alla nostra presenza e ad essere manipolati (anche in vista di future cure domestiche o visite veterinarie).

Mettiamo in atto fin da subito la nostra routine quotidiana, in modo tale che possa rendersi conto degli “orari di casa”, magari inizialmente possiamo uscire per poco allungando i tempi in modo graduale per non aggravare problemi come l’ansia da separazione (ricordiamo che molti hanno sofferto di trauma da abbandono).

Insomma adottare un cane dal canile equivale a salvare una vita ma non sarà sempre facile, stiamo prendendo con noi un essere che ha vissuto già piccoli o grandi traumi, non agiamo in modo avventato perché la cosa più tragica sarebbe poi doverlo riportare in canile se la convivenza non si riuscisse a portare avanti in modo sereno.

Dottoressa Marzia Massocco
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