Con questa nota ufficiale l’Ospedaletti Calcio dà il benvenuto al nuovo allenatore della prima squadra Alan Carlet che raccoglie il testimone lasciato da Roberto Biffi.
Proveniente dal Bordighera, Carlet è un professionista del pallone con oltre 280 presenze tra i professionisti.
“La società vuole investire su Alan Carlet – spiega il direttore sportivo Roberto Borgese -, perché è un allenatore emergente ma che ha dimostrato da subito una grande voglia di fare. Con lui vogliamo portare avanti un ragionamento sul medio periodo, ponendoci l’obiettivo di elevare la squadra a livelli ancora superiori”.
Il presidente Luca Barbagallo: “Come dirigenza da alcuni anni stiamo puntando l’attenzione sul settore giovanile, investendo molto sui ragazzi per fornire loro la preparazione fisica e mentale necessaria a spiccare molto velocemente il volo verso la prima squadra e, ci auguriamo, tra i professionisti.
A mister Carlet chiediamo per prima cosa di lavorare tenendo la bussola puntata su questo progetto”.
Le prime parole di mister Alan Carlet all’arrivo ad Ospedaletti: “Volevo ringraziare innanzitutto il Bordighera, a partire dal presidente Laganà, il Ds Giuseppe Ierace e il direttore generale Foti, per l’opportunità che mi hanno dato l’anno scorso. Se ho potuto mettere in mostra le mie qualità in veste di allenatore lo devo a loro.
Ancora un plauso ai ragazzi e un grazie sincero a mister Ambesi per avermi lasciato le redini della squadra.
Sono davvero contento di diventare parte degli Orange. Subito dopo la fine del campionato c’è stato uno scambio tempestivo di contatti e questo mi gratifica ancora di più.
Ora sta a me cercare di migliorare ancora e fare il massimo per dare spazio ai giovani, una mission alla quale la società tiene molto.
Ospedaletti è una piazza importante dove non si gioca per salvarsi. La convinzione che devono avere in testa i giocatori era e deve essere solo una: dare il massimo per disputare un buon campionato.
Al mio fianco ci saranno Ivano Teti, con cui ho collaborato la scorsa stagione, e Paolo Lamberti. Le premesse non potevano essere migliori”.
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