No tondo

Lotto 7, no preventivo di Taggia. Conio: “Useremo ogni mezzo per impedire altre discariche”

L'amministrazione vuole anche la modifica della discarica di servizio prevista nel progetto del biodigestore di Colli

Taggia. E’ sponda amministrazione tabiese e matuziana sulle preoccupazioni per il futuro del biodigestore di Colli, l’impianto di trattamento anaerobico dei rifiuti che dovrebbe entrare in funzione nel 2022.

Secondo le ultime stime, se i Comuni – in particolare quelli che “la differenziata sembrano essersela scordata” (dalle parole del sindaco Mario Conio) – non dovessero migliorare le proprie percentuali, la discarica del lotto 6 dovrebbe reggere fino al 2021, con un gap di un anno dalla partenza del biodigestore.

Si porrebbe quindi il rischio di dover ricorrere ad un lotto 7 che però – e qui sta il bello – è già di fatto previsto nel progetto approvato dalla Provincia. Sarebbe la discarica di servizio di 1 milione di metri cubi che dovrebbe essere destinata allo smaltimento, in vent’anni, del materiale inerte non trattabile, ma che secondo Conio rischia di poter diventare la nuova discarica non solo della Riviera ma anche della Regione.

Ecco perché il “no tondo” preventivo dell’amministrazione guidata da Mario Conio che aveva fatto delle proprie priorità in campagna elettorale la problematica della gestione dei rifiuti. “Se qualcuno pensa che quella di servizio al biodigestore un domani potrebbe funzionare da discarica d’emergenza, se lo scordino. Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità non solo per evitare usi diversi da quelli previsti, ma già in questa fase, in cui è possibile fare le osservazioni alla v.i.a. della Regione, proporremo di andare a modificare le dimensioni della discarica di servizio per renderla più compatibile con i tempi di gestione dell’impianto provinciale”.

“Da parte nostra massimo spirito collaborativo. Con il Comune di Sanremo siamo sulla stessa linea (il consigliere della maggioranza Biancheri Alessandro Sindoni aveva speso, nei giorni scorsi, parole in questo senso), mi aspetto un cambio di passo da quei sindaci, specie quello del capoluogo che sta dando un pessimo esempio, perché Taggia non può più da sola continuare ad essere l’unica città importante della provincia ad aver superato il 65% di raccolta differenziata prescritto per legge”.


(L’intervento dell’assessore ai lavori pubblici Lucio Cava)

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