Kickboxing

I giovanissimi atleti liguri dell’Ecole de Savate partecipano al Trofeo Coni

I partecipanti si sono esibiti in prove tecniche al sacco, in prove di combattimento e in circuiti di abilità motoria

Ranzo. Sotto l’egida della F.I.KBMS (Federazione Italiana Kickboxing-Muay Thai- Savate-Shootboxe-Sambo ) domenica 11 marzo a Genova, presso la palestra “Marnika”, del maestro Giovanni Marangoni, direttore tecnico regionale per la kickboxing, con la presenza del delegato regionale M° Sauro Baldiotti, si è svolto un evento dedicato ai giovanissimi atleti liguri della Savate e della Kickboxing dai 5 ai 12 anni.

L’incontro, il primo della serie che finirà in giugno, mirato a buttare le basi metodologiche usate poi per la selezione dei partecipanti, in settembre, alla rassegna nazionale finale del Trofeo Coni 2018, ha visto la partecipazione di oltre sessanta giovani atleti undici dei quali provenienti dall’imperiese e precisamente appartenenti all’ASD Ecole de Savate et Ranzo-Do Chausson de Rue di Ranzo del M° Luigi Alessandri Dirigente Nazionale Settore Savate.

I partecipanti si sono esibiti in prove tecniche al sacco, in prove di combattimento e in circuiti di abilità motoria, gli atleti dell’Ecole de Savate: Nashanti Corro, Melissa Gastaldi, Davide Nano, Daisy Corro, Anna Ramò, Giorgia Martini, Greta Aicardi, Giulia Scarella, Agnese Merlo, Beatrice Doglio e Ginevra Bertora, preparati dall’ Istruttrice Grazia Guglierame hanno dato filo da torcere agli avversari conquistando con Nashanti e Daisy Corro una medaglia d’oro, una medaglia d’ argento e una medaglia di bronzo.

L’Ecole de Savate et Ranzo-Do Chausson de Rue organizza i corsi di Savate e kickboxing per i giovanissimi ad Imperia e Pieve di Teco curati da Tecnici qualificati F.I.KBMS-CONI.

“La Savate, similmente alla kickboxing sviluppa capacità condizionali e coordinative attraverso una pratica fisica completa e simmetrica, favorisce una conoscenza più approfondita del proprio corpo e dei movimenti apportando un’importante contributo alla strutturazione dello schema corporeo e allo sviluppo di capacità cognitive.

Permette inoltre ai ragazzi di raggiungere una maggior fiducia nelle proprie capacità e potenzialità. Questo, col tempo, permetterà loro di rapportarsi in modo sereno con il mondo circostante, fungendo da freno agli atteggiamenti di bullismo, sviluppando senso del limite e riconoscimento del valore di sé e dell’altro.

Tende anche a far migliorare le capacità di attenzione, ed in particolare se si tratta di ragazzi iperattivi, dispersivi o che sprecano tempo a fare cose che potrebbero fare più velocemente, o addirittura fanno cose inutili per sfogare la loro vivacità (in ogni azione è richiesta la massima attenzione, e il doverla porre in qualcosa via via più stimolante, permette di correggere questa attitudine instaurando la possibilità di apprendere migliorando l’impiego dell’attenzione)” – fa sapere la Savate.

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