Su un pullman

Dalla Spagna a Ventimiglia con 69 ovuli di cocaina nell’addome: ghanese arrestato dalla Polizia di Frontiera

100mila euro il valore della droga

Ventimiglia. Era a bordo di un pullman proveniente da Barcellona, in Spagna, e diretto a Milano Owusu Prince, cittadino ghanese di 38 anni, fermato dalla Polizia di Frontiera nelle prime ore dell’alba di ieri e arrestato per detenzione di cocaina. L’uomo trasportava nell’addome 69 ovuli di 5 centimetri di grandezza ciascuno per un totale di 1,2 chilogrammi di droga, ingerita per bocca o immessa nel retto, per un valore di circa 100mila euro.

Dopo aver fatto i consueti controlli sui documenti, risultati assolutamente in regola in quanto il ghanese aveva regolare permesso di soggiorno rilasciato dalle autorità spagnole, i poliziotti hanno visionato con attenzione il bagaglio il cui contenuto è risultato compatibile con un breve viaggio per turismo, come dichiarato dallo straniero. Eppure l’agitazione che, pur composta, trapelava dall’uomo, ha indotto gli agenti ad indagare ancora. Una serie di domande, alle quali lo straniero ha risposto contraddicendosi o cercando motivazioni plausibili, hanno aumentato i dubbi nutriti fin da subito, inducendo gli agenti a condurre lo straniero presso gli uffici. Col passare del tempo, l’uomo ha iniziato a mostrare i primi segni di inquietudine e malessere, portando gli agenti a confermare il sospetto che potesse trattarsi di un “body packer”, ovvero chi trasporta dentro sé sostanze stupefacenti.

Gli ovuli contenenti la cocaina

polizia di frontiera arresto

Prince è stato così accompagnato presso l’ospedale di Bordighera per gli accertamenti medici che, supportati da T.A.C., hanno confermato la presenza di numerosissimi corpi estranei all’interno della cavità addominale per i quali sono occorsi tre giorni prima che venissero espulsi.

Ciò che emerge maggiormente dalla vicenda sono in particolare due aspetti: l’incredibile “intuizione” dei poliziotti e l’enorme rischio a cui vengono sottoposte persone, perlopiù stranieri, da parte di trafficanti assolutamente privi di scrupoli. E’ stato ampiamente provato che ai disperati che accettano un simile rischio vanno cifre irrisorie. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di soggetti di basso livello socio-culturale e inconsapevoli dei rischi mortali a cui si sottopongono, rischi derivanti dalla perdita di impermeabilità dell’involucro all’interno prima della sua eliminazione naturale con conseguente assorbimento massivo di sostanze stupefacenti, la tossicità a vari livelli e no di rado, la morte per arresto cardiaco.

Il dirigente Martino Santacroce

polizia di frontiera arresto

A completamento delle procedure mediche, lo straniero è stato tratto in arresto ed associato al carcere di Imperia.
Commenta il dirigente dottor Martino Santacroce: “Questo eccellente risultato dimostra ancora una volta l’elevata specializzazione del personale della Polizia di Stato. Il dispositivo di sicurezza presente in frontiera, capillare e ben strutturato, prevede una maglia di controlli molto stretta seppur non sistematica nel rispetto del tratto di Schengen”.

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