La tragedia

Sanremo, la conferma dell’ASL: Alessandro Grosso morto per complicanze da morbillo

Medicina impotente davanti al virus: unica arma è il vaccino

alessandro grasso

Sanremo. Alessandro Grosso, 41 anni, è morto per complicanze del morbillo, forse unite a infezione da H1N1, il virus dell’influenza. Ma questa ipotesi è ancora da verificare: i medici dell’ospedale Borea di Sanremo attendono l’esito dell’autopsia sul corpo dell’uomo: l’esame necroscopico, richiesto dalla direzione ospedaliera, verrà effettuato la prossima settimana.

“Grosso si è presentato in pronto soccorso il 5 gennaio con un morbillo attivo”, spiega la dottoressa Laura Garibotti, “Ed è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive. Il 6 gennaio, viste le complicanze del quadro clinico, il paziente è stato spostato in rianimazione dove purtroppo è deceduto”. Complicanze, spiega sempre l’Asl 1 imperiese, che in 48 ore hanno determinato una polmonite e interessato il cuore, portando al decesso.

Le ipotesi sono due: complicanze da morbillo o complicanze da sovrainfezione virale del morbillo. Un morbillo, in questo secondo caso, aggravato dal virus dell’influenza. Contro i virus non esistono cure, come per i batteri: l’unica arma di cui è impossesso la medicina è il vaccino, le cui controindicazioni, spiegano i medici, sono molto minori e meno serie rispetto alle complicanze del morbillo che interessano il 10% dei casi.

Sono quattro le persone morte di morbillo in Italia nel 2017. Malattia che spesso viene trascurata, ma che invece deve essere tenuta in seria considerazione, in quanto, nello 0,1% dei casi è mortale: 1 persona su 1000 muore di morbillo. “La malattia è più grave nei giovani adulti che nei bambini”, ha spiegato la dottoressa Garibotti, “Nel caso del paziente deceduto, l’infezione ha avuto una evoluzione drammatica: dal momento del ricovero al decesso sono passate circa 48 ore”.

L’infezione da morbillo non è frequente perché molte persone sono vaccinate: ma il vaccino è obbligatorio solo a partire dagli anni Novanta, mentre per chi è nato prima, come Alessandro Grosso, classe 1976, non le era. L’uomo, dunque, con ogni probabilità non era stato vaccinato contro il virus del morbillo.

Nelle ultime settimane, al pronto soccorso del Borea, sono giunti diversi pazienti affetti da morbillo: il numero dei casi sembra dunque essere incrementato rispetto ai mesi precedenti. In alcuni casi è stato necessario il ricovero in ospedale, ma nessuno degli altri pazienti ha riportato conseguenze tanto gravi da condurre alla morte.

Solo l’autopsia sul corpo di Grosso potrà completare la diagnosi formulata dai medici per capire con certezza quali organi siano stati attaccati dal virus e se, come dichiarato dagli specialisti, a comportare il decesso siano state infezioni a polmoni e cuore. Dopo l’esame, la salma di Alessandro verrà riconsegnata alla famiglia, alla compagna Francesca e ai due bambini dell’uomo, per l’ultimo, doloroso, saluto.

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